(di Eloisa Gallinaro)
(ANSA) - ROMA, 07 SET - L'Italia non parteciperà alla
Conferenza mondiale contro il Razzismo che si svolgerà il 22
settembre a New York a margine dell'Assemblea Generale delle
Nazioni Unite. Un appuntamento che, a 20 anni dalla prima
edizione del 2001, sarà disertato da molti Paesi occidentali
dopo le polemiche dei mesi scorsi sul fatto che la conferenza
intergovernativa dell'Unesco rischia di trasformarsi in un
vertice antisemita e anti israeliano come già avvenuto negli
appuntamenti precedenti.
I Paesi che hanno già deciso per il boicottaggio, oltre
all'Italia, sono Usa, Canada, Australia, Regno Unito, Francia,
Germania, Austria, Olanda, Ungheria, Repubblica Ceca e
ovviamente Israele. Tutti Paesi che hanno già boicottato
l'edizione del 2011, a New York, e molti di quelli che hanno
disertato anche quella del 2009 a Ginevra.
Una vita travagliata, quella della Conferenza, che ebbe
inizio nel 2001, quando nel primo appuntamento appunto a Durban,
in Sudafrica, Israele venne definito uno "stato razzista e di
apartheid" e la Conferenza si trasformò in un atto d'accusa
contro lo Stato ebraico con la distribuzione, tra l'altro, di
materiali antisemiti come I protocolli dei Savi di Sion. La
situazione si ripeté nel 2009 con uno show anti-israeliano
dell'allora presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, unico leader
a salire sul palco. In quell'occasione, che venne boicottata
dall'Italia, l'Unione europea si spaccò con l'uscita dalla sala
dei 23 ministri dell'Ue presenti. Rimase invece la Francia,
rappresentata però solo a livello di ambasciatore, per "far
sentire un'altra voce, quella della tolleranza e della
responsabilità".
Nel 2011 l'Italia confermò il boicottaggio delle celebrazioni
del decennale di Durban perché, nelle parole dell'allora
ministro degli Esteri Franco Frattini, "non esistono le
condizioni minime per partecipare all'evento". E anche Parigi si
sfilò: una posizione riconfermata dal presidente Emmanuel Macron
che a metà agosto ha ribadito l'assenza dalla Conferenza della
Francia, scioccata peraltro dalle manifestazioni no-vax che
hanno paragonato il pass sanitario alla Shoah. "La Francia
continuerà a lottare contro ogni forma di razzismo e veglierà
affinché la conferenza di Durban si svolga nel rispetto dei
princìpi fondatori delle Nazioni Unite", ha precisato l'Eliseo
in una nota a metà agosto.
"La Conferenza di Durban è stata usata e continua ad essere
usata per promuovere atteggiamenti anti-israeliani e
antisemiti", ha sintetizzato il portavoce del ministero degli
Esteri canadese, Grantly Franklin, annunciando la non
partecipazione del suo Paese. Non si sono ancora espressi,
invece, Stati come Bulgaria, Nuova Zelanda e Polonia, che non
furono presenti nel 2011. (ANSA).