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Cuba: governo, primo morto nelle proteste

Lunedì all'Avana, è un uomo di 36 anni

Si registra la prima vittima a Cuba dopo l'ondata di manifestazioni anti-governative. Lo hanno reso noto le autorità. Un uomo di 36 anni è morto ieri alla periferia dell'Avana, ha riferito il ministero degli interni cubano. Secondo l'agenzia di stampa di Stato aveva preso parte ai "disordini".

Auto della polizia rovesciate, lancio di pietre contro agenti e militari, negozi gestiti dal governo saccheggiati. La tensione a Cuba non accenna a diminuire, con migliaia e migliaia di persone in strada in tutte le principali città dell'isola per protestare contro il regime e contro una crisi divenuta intollerabile per gran parte della popolazione. Decine gli arresti di attivisti politici e giornalisti, tra cui una reporter del quotidiano spagnolo Abc. Un pugno duro che ha spinto anche Bruxelles a definire "inaccettabile" la risposta del regime alle manifestazioni. "Siamo giunti al limite della sopportazione", ripete intanto la gente, costretta a ore e ore di fila per acquistare cibo o medicine. E nonostante il governo del presidente Miguel Díaz-Canel continui a puntare il dito sugli Usa, accusati di voler provocare disordini sociali e di essere dietro a elementi controrivoluzionari, la preoccupazione comincia a serpeggiare ai vertici del partito comunista, che temono la situazione possa sfuggire di mano. 

Il capo della diplomazia Usa è tornato ad accusare L'Avana di "ignorare le voci e la volontà del popolo cubano, un popolo profondamente stanco di una repressione in atto da troppo tempo". Ma Washington deve fare i conti con un fronte quasi compatto dei Paesi latinoamericani a sostegno del regime di Cuba. 

A far sentire la propria voce è anche la comunità cubana che vive in America, soprattutto in Florida, con migliaia di manifestanti scesi in strada a Miami e a Washington a sostegno delle proteste in corso a Cuba: "Abbasso il comunismo", lo slogan più gridato, con la speranza che prima o poi si possa arrivare alla caduta del regime castrista e che tanti cubani negli Usa possano tornare a casa.

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