L'affaire Cummings si abbatte pure sul buon nome della Bbc, costretta a un'imbarazzante ritrattazione pubblica per la presunta infrazione delle proprie regole sacre di "imparzialità" a causa d'un monologo al vetriolo contro il premier Boris Johnson. Monologo pronunciato da uno dei volti giornalistici più noti della tv pubblica britannica.
L'incidente, ormai un caso politico, risale a martedì sera, quando - in apertura del programma di approfondimento Newsnight - la conduttrice Emily Maitlis, anchorwoman di origine canadese che fra l'altro aveva messo sulla graticola mesi fa in un'intervista boomerang il principe Andrea, terzogenito della regina, in relazione allo scandalo sessuale Epstein, si è lanciata in una durissima requisitoria contro il primo ministro, reo d'aver difeso il suo consigliere Dominic Cummings. Senza mezzi termini, e senza contraddittorio, Maitlis ha accusato l'eminenza grigia della Brexit di aver violato le misure di lockdown, checché ne dicano la polizia o Downing Street, e ha dato voce allo "sdegno popolare". "Dominic Cummings - ha poi sentenziato alzando il tiro pure su Johnson - ha infranto la legge. Tutto il Paese se n'è accorto, è incredibile che il governo non lo veda". Parole che le sono valse il plauso del ministro ombra laburista della Giustizia, David Lammy, come di moltissime persone irritate dalla difesa d'oltranza di Cummings da parte del premier Tory. Ma anche accuse di faziosità anti-governativa e di protagonismo poco consono al tradizionale modello british di servizio pubblico. Di fronte alle polemiche scatenatesi sul web e non solo, il vertice della Bbc - messo da anni sotto pressione dagli ultimi governi conservatori per le prevalenti inclinazioni liberal attribuite alla sua redazione, fra progetti punitivi di riforma, tagli di finanziamenti e ipotesi di ridimensionamento - è infine intervenuto con un comunicato in cui ha stigmatizzato l'accaduto, evocando una violazione delle regole interne che proibiscono ai conduttori di esprimere opinioni personali esplicite su questioni politiche.
Una bacchettata non seguita - almeno secondo la versione ufficiale - da sanzioni disciplinari a carico della giornalista, la cui assenza dalla puntata di mercoledì ha sollevato però più di un dubbio. "Mi sono presa una serata out", ha svicolato per ora Emily, garantendo sulla professionalità della sua sostituta (temporanea?) Katie Razzall. Ma non senza rivolgere un grazie a coloro che l'hanno difesa e sostenuta.