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Manchester: Corbyn, basta guerre

Per ridurre rischi. Critiche a leader laburista dai conservatori

LONDRA - Una nuova politica estera, meno interventista, per "ridurre invece che incrementare la minaccia del terrorismo". La promette il leader laburista Jeremy Corbyn, dato in parziale rimonta dai sondaggi sulla premier Tory Theresa May a due settimane dal voto politico nel Regno Unito, alla ripresa della campagna elettorale dopo la tregua decisa da tutti i partiti sull'onda dell'attacco di Manchester. Secondo Corbyn, c'è in effetti un legame fra gli interventi militari dell'Occidente in giro per il mondo e il terrorismo che colpisce in Gran Bretagna come altrove. Il concetto di "guerra al terrorismo semplicemente non funziona", rincara il numero uno del Labour attirandosi l'accusa dei Conservatori di voler "strumentalizzare la strage di Manchester" a fini elettorali.
    Critico verso Corbyn pure Charles Clark, laburista 'moderato' e ministro dell'Interno con Tony Blair, che si spinge addirittura a negare qualunque connessione diretta fra il terrorismo e conflitti come quello in Afghanistan, in Iraq o in Siria.
   

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