La tensione sale pericolosamente in Macedonia, dove ingenti forze di polizia cercano di neutralizzare un gruppo di 70-80 uomini armati infiltratisi in un quartiere periferico di Kumanovo, nel nord del Paese balcanico al confine con Serbia e Kosovo, nascondendosi in case disabitate e diroccate. Negli scontri a fuoco - i rivoltosi hanno attaccato le forze dell'ordine con armi automatiche e bombe a mano - vi sarebbero stati finora 6 morti (3 agenti e 3 civili) e 24 feriti, riferisce la tv.
Secondo vari media macedoni, l'azione della polizia contro il gruppo di uomini armati a Kumanovo si sarebbe conclusa in serata con la resa degli attaccanti, notizia però non ancora confermata.
Sull'identità e la provenienza degli uomini armati non si hanno particolari. Il portavoce del ministero dell'interno Ivo Kotevski si e' limitato a dire che il 'gruppo terroristico' e' penetrato illegalmente in Macedonia da un non meglio precisato 'paese vicino'. A parere di molti si tratterebbe del Kosovo (a stragrande maggioranza di popolazione albanese), anche perche' un giornale di Pristina ha riferito oggi che negli scontri armati a Kumanovo sarebbero coinvolti anche cittadini kosovari. La popolazione della Macedonia, circa due milioni di abitanti, e' per il 25% di etnia albanese, e incidenti e provocazioni a sfondo interetnico sono frequenti nel Paese. Nel 2001 la Macedonia fu sconvolta da un conflitto armato tra separatisti albanesi, appoggiati dagli indipendentisti del Kosovo (Uck), e forze governative che provoco' centinaia di morti.
In serata le operazioni di polizia nel quartiere 'Divo Naselje' di Kumanovo - a maggioranza albanese e nel quale si nascondono gli uomini armati - erano ancora in corso, e secondo testimoni numerosi abitanti impauriti fuggono dalle loro case o vengono evacuati dalle forze di polizia, presenti con centinaia di uomini, blindati e elicotteri.