(ANSA) - TEL AVIV, 26 APR - 'Enzo Sereni e' stato un esempio. La sua fu una scelta di grande coraggio'. Cosi' il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli ha ricordato il politico e combattente italiano che dopo aver fatto nel '39 l'Alyha in Palestina, torno' nel 1944 a combattere nell'Italia occupata dai tedeschi e che fu ucciso a Dachau.
Non a caso la manifestazione, svoltasi stasera a Tel Aviv, nella sala dove Ben Gurion nel maggio del 1948 proclamo' la nascita dello Stato Ebraico - e' stata intitolata 'Liberare l'Italia sognando Israele' organizzata dall'ambasciata italiana e dall'Istituto Italiano di Cultura, nell'ambito delle manifestazioni per il 25 aprile. Pistelli non si e' sottratto all'attualita' riguardo le polemiche che hanno circondato la partecipazione della Brigata Ebraica alle manifestazioni per la Liberazione: 'A Milano - ha detto - il mio partito, il Pd, ha sfilato fianco a fianco con chi in quel momento ha rappresentato la Brigata Ebraica'. Poi ha definito 'tristi' le contestazioni rivolte dai gruppi pro palestinesi nei confronti della Brigata.
'L'evento di stasera - ha spiegato Pistelli che si trova in visita di Stato in questi giorni sia in Israele sia in Palestina - e' nell'ambito degli avvenimenti organizzati dalla Presidenza del Consiglio per il 25 aprile'. Il vice ministro degli Esteri israeliano, Tzachi Hanegbi, dopo aver ricordato il valore dell'azione di Sereni, ha indicato nell'Italia 'uno dei Paesi leader nella lotta all'antisemitismo'.'' Israele e Italia - ha
sottolineato l'ambasciatore italiano Francesco Maria Talò - si basano su comuni valori connessi alla stessa radice di liberta'''. Poi ha definito l'azione della Brigata Ebraica ''una grande operazione di riparazione di uno dei periodi piu' bui della nostra storia''.
Il presidente della Rizzoli Libri, Paolo Mieli, ha ripercorso nel suo intervento il rapporto tra Emilio ed Enzo Sereni: il primo diventato uno dei capi del comunismo italiano durante il fascismo e dopo la Liberazione; il secondo il sionista che lascio' l'Italia per edificare lo Stato di
Israele. Un rapporto dialettico, a volte conflittuale - ha spiegato Mieli - ma basato su una grande comunanza intellettuale ed umana. Ada Sereni, nipote di Enzo, ha ricordato quanto fosse importante per lo zio 'la pace con gli arabi. Preghiamo per la pace - ha aggiunto - arrivera''. Sia Hilik Bar, segretario generale del Partito Laburista, sia Eitan Broshi, segretario generale del Movimento di Kibbutz, hanno tracciato l'opera di Sereni all'interno della Palestina mandataria di quegli anni. Cosi' come Alon Confino, anche lui nipote di Enzo Sereni, e l'ex diplomatico israeliano e giornalista Sergio Minervi hanno ripercorso l'azione politica di Sereni. Tra i piu' applauditi c'e' stato infine l'intervento di Asher Dishon, uno veterano della Brigata Ebraica, oggi novantaduenne, che piu' di 70 anni fa in Italia si batte' per la liberazione del Paese e che, tornato in Palestina, lotto' per la difesa dello Stato di Israele appena nato.