Mitt Romney esclude una sua discesa in campo per la corsa alla Casa Bianca del 2016, mettendo fine a settimane di speculazioni e aprendo la strada ai rivali repubblicani per corteggiare quelli che sarebbero potuti essere i suoi donatori. Il 'tesoro' in palio e' alto, se solo si considera che la rete di donatori che fa capo ai fratelli Charles e David Koch ha annunciato l'intenzione di spendere poco meno di 900 milioni di dollari per pilotare verso candidati una gara presidenziale che già si preannuncia come la più costosa della storia. "Ho deciso che è meglio concedere ad altri leader del partito l'opportunità di diventare il nostro prossimo candidato. Non voglio rendere più difficile ad altri, che potrebbero avere maggiori chance di diventare presidente, la possibilità di emergere" afferma Romney, sottolineando che la sua decisione e' nel "miglior interesse del partito e del paese". Romney definisce "improbabile" la possibilità di cambiare idea. E una prova sarebbe la prevista cena venerdì con il governatore del New Jersey, Chris Christie, uno dei possibili candidati repubblicani alla Casa Bianca. L'appuntamento - secondo indiscrezioni - potrebbe suggerire l'appoggio di Romney a Christie. Jeb Bush, l'altro potenziale candidato alle presidenziali 2016, al momento guarda. "Mitt e' un patriota e mi auguro che i suoi giorni a servire il partito e il paese non siano finiti" mette in evidenza Bush. La decisione di non correre nel 2016 mette verosimilmente fine alle aspirazioni presidenziali di Romney dopo i due precedenti tentativi falliti. Il primo nel 2008 quando perse le primarie, il secondo nel 2012 quando è stato sconfitto dal presidente americano, Barack Obama. Nelle ultime settimane le speculazioni su una discesa in campo erano tornate a rincorrersi, dopo che Romney aveva aperto alla possibilità incontrando alcuni donatori.