Recep Tayyip Erdogan è il presidente della Turchia che sta rafforzando in maniera senza precedenti il suo potere.
Ha 63 anni (è nato a Istanbul il 26 febbraio 1954) ed è anche leader del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Akp), la formazione islamica dominante in Turchia.
Proprio in seguito alle epurazioni seguite al colpo di Stato il Parlamento europeo ha chiesto di congelare i negoziati d'ingresso nell'Ue. Bruxelles, nel marzo del 2016, ha firmato un accordo con la Turchia per fermare il flusso di migranti nel Mediterraneo.
Nel 2014 Erdogan ha vinto le prime elezioni presidenziali turche (in precedenza il Presidente veniva eletto dal Parlamento) e nel 2018 il suo partito ha dominato nuovamente le elezioni politiche conquistando 316 seggi su 550.
L'Akp era diventato primo partito turco nelle elezioni legislative del novembre 2002 ottenendo una schiacciante maggioranza in parlamento grazie al sistema elettorale turco, proporzionale ma con uno sbarramento al 10%. Erdogan, premier dal marzo 2003, aveva iniziato la sua carriera politica negli anni Settanta, diventando figura di spicco del disciolto Partito del Benessere di ispirazione islamico-conservatrice e sindaco di Istanbul dal 1994 al ‘98. Nella Turchia in cui il laicismo delle istituzioni era garantito dai militari pronti a colpi di Stato in caso di deviazioni dal solco della costituzione di Kemal Ataturk, nel 1998 Erdogan fu brevemente incarcerato per incitamento all'odio religioso: aveva declamato in pubblico versi di un poeta secondo il quale "le moschee sono le nostre caserme, le cupole i nostri elmetti, i minareti le nostre baionette e i fedeli i nostri soldati".
Erdogan e’ sposato con la velatissima Emine, da cui ha avuto quattro figli, e nelle biografie viene ricordato da giovane anche come ex calciatore di buon livello, dote di spicco nella Turchia tanto appassionata di calcio.