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Twitter, Gul sfida Erdogan

A vigilia elezioni venti guerra con Siria, campagna si arroventa

   Sono le ultime giornate convulse dell'avvelenata campagna elettorale turca per le amministrative di domenica prossima. Ore segnate dalla Tangentopoli del Bosforo che fa tremare il governo del premier Recep Tayyip Erdogan, oltre che dalla 'censura' imposta a Twitter sfociata in un braccio di ferro con il presidente della repubblica, e sulla quale soffiano adesso anche venti di guerra con la Siria in seguito all'abbattimento di un caccia di Damasco sul confine.
    Sul blocco di Twitter deciso venerdì da Erdogan e' scontro aperto con il capo dello stato Abdullah Gul. Il presidente gia' venerdì - e proprio sul suo account di Twitter - si è dissociato dal provvedimento. Oggi e' tornato alla carica affermando che "non e' possibile legalmente chiudere interne" e si e' detto convinto che lo "spiacevole" problema "sara' risolto presto". Ma le parole del presidente - che viene dalle file del stesso partito del premier - non hanno trovato eco nel discorso infiammato che Erdogan ha pronunciato nel pomeriggio in un comizio a Istanbul davanti a decine di migliaia di sostenitori.
    "Se Twitter non rispetta le leggi turche, faremo quello che e' necessario. Non siamo una repubblica delle banane" ha tuonato, minacciando di nuovo azioni anche contro Facebook e Youtube.
    Secondo la stampa il blocco di Twitter - scattato dopo che sul web nelle ultime settimane e' uscita una valanga di rivelazioni compromettenti per il premier e per altre personalita' del potere islamico - e' stato finora un fallimento, costato al paese la condanna quasi unanime della comunita' internazionale.
    Un dirigente Usa lo ha definito un "autodafe' del XXI secolo". Gli internauti turchi hanno trovato decine di vie alternative per continuare a cinguettare. Il traffico e' anzi aumentato del 30%. La censura continua a colpire. Le autorita' turche hanno chiuso ieri e oggi diversi canali Dns fra cui quelli di Google, usati per aggirare il blocco. Senza pero' riuscire a fermare i 'cinguettii' turchi. A sfidare Erdogan sono scesi in campo anche i giocatori del Galatasaray, la squadra di Roberto Mancini, che si sono allenati con la scritta '@galatasaray' e il simbolo di twitter sulla schiena.
    A meno di una settimana dal cruciale voto per le amministrative del 30 marzo dal confine con la Siria spirano intanto improvvisi venti di guerra. La contraerea turca oggi ha abbattuto un caccia di Damasco sulla frontiera fra i due paesi, che secondo Ankara era entrato nello spazio aereo turco. L'aereo "colpiva postazioni dei terroristi in territorio siriano" secondo la Siria, che ha accusato Ankara di una "aggressione militare ingiustificata e senza precedenti". Erdogan ha aperto il comizio di Istanbul con toni muscolari rivolti all'ex-amico oggi arci-nemico Bashar al Assad. "Se violate il nostro spazio aereo, la nostra risposta sara' forte", ha ammonito. Nei giorni scorsi il leader dell'opposizione Kemal Kilicdaroglu aveva detto di avere "informazioni" secondo cui Erdogan avrebbe potuto tentare una "avventura militare" con la Siria prima del voto per distrarre gli elettori dalle accuse di tangentopoli. E il portavoce del suo partito Haluk Koc, dopo l'incidente sul confine, oggi è tornato a battere sullo stesso sospetto: mettendo in guardia contro quella che ha bollato come "l'avventura di un dittatore, per provocare una guerra".(ANSA).
   

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