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  4. Sinisa Mihajlovic: 'Colpa e' di tutti, mia per primo', dopo 0-4 col Napoli VIDEO

Sinisa Mihajlovic: 'Colpa e' di tutti, mia per primo', dopo 0-4 col Napoli VIDEO

'Domani parlerò con Berlusconi e darò spiegazioni'

"La colpa è di tutti, mia per primo, poi di tutti gli altri. Ora non so cosa succederà, dobbiamo continuare a lavorare e basta. Poi vediamo se la società dovrà prendere delle decisioni". Lo dice l'allenatore del Milan Sinisa Mihajlovic che ha ricevuto il Tapiro d'oro da Striscia la Notizia dopo la clamorosa sconfitta contro il Napoli per 4-0.

Una telefonata, si sa, allunga la vita. Eppure nel calcio fa scricchiolare la panchina. E l'interminabile chiacchierata di ieri sera tra Silvio Berlusconi e Adriano Galliani sul tracollo del Milan contro il Napoli ha messo in discussione Sinisa Mihajlovic. Dopo la partita il tecnico milanista ha smentito con vigore ogni voce su un addio: "Io non mi dimetto, non lo farò mai - ha tuonato Mihajlovic -. E' una parola che non esiste nel mio dizionario. Riceverò sicuramente la telefonata di Berlusconi, gli darò le spiegazioni che mi chiederà. Esonero possibile? E' una decisione che spetta alla società". Oggi intanto da Milanello non filtra alcuna comunicazione per confermare la fiducia al tecnico serbo. In caso di esonero, quello di Mihajlovic sarebbe il quarto avvicendamento (da Allegri a Seedorf fino a Inzaghi) in panchina negli ultimi ventidue mesi. Un dato inquietante rispetto alla storia del Milan nell'epoca berlusconiana: nei primi 27 anni erano stati appena quattro gli allenatori esonerati dal club. Il primo fu Nils Liedholm, cacciato nella primavera del 1987 dopo una partita persa con l'Avellino 2-1: Sacchi era già stato designato come suo successore e al Barone venne affibbiato il rango di direttore tecnico. Dopo i tronfi del Milan degli olandesi fu Tabarez a pagare lo scotto della sconfitta 3-2 rimediata a Piacenza e venne sollevato dall'incarico il 1 dicembre 1996 per fare posto al Sacchi bis. Breve gloria anche per Alberto Zaccheroni: lo scudetto del centenario venne cancellato dall'esonero del marzo 2001, dopo l'eliminazione in Champions League con il Deportivo La Coruna. L'autunno dello stesso anno fu la volta di Fatih Terim che fece spazio in panchina ad Ancelotti. Infine toccò a Massimiliano Allegri nel gennaio del 2014. A Seedorf e Inzaghi è solamente stata risparmiata l'onta dell'esonero a stagione in corso.

Di Sinisa Mihajlovic, il tecnico del Milan nella bufera dopo la sconfitta dei rossoneri col Napoli ieri sera per 4-0, l'Ansa ha parlato per la prima volta nel 1988 in occasione di una convocazione in Nazionale con la Jugoslavia.

(ANSA) - BELGRADO, 12 NOVEMBRE 1988

Documento: 19881112 08980
ZCZC139/0B
R SPR S0B QBXB
MONDIALI CALCIO: CONVOCATI JUGOSLAVIA PER LA FRANCIA


(ANSA) - BELGRADO, 12 NOV - LA NAZIONALE JUGOSLAVA AFFRONTERA' LA FRANCIA, PER LA QUALIFICAZIONE AI MONDIALI DI
CALCIO, IL 19 NOVEMBRE PROSSIMO A BELGRADO. IL DIRETTORE TECNICO DELLA NAZIONALE JUGOSLAVA, IVICA DSIM,
HA RESO NOTO I NOMI DEI CALCIATORI SELEZIONATI PER L' INCONTRO: IVKOVIC, OMEROVIC, STANOJKOVIC, SPASIC, HADZIBEGIC, JOZIC,
SABANADZOVIC, JURIC, MIHIC, STOJKOVIC, KATANEC, BAZDAREVIC, SUSIC, SAVICEVIC, JAKOVLIEVIC, VOKRI, MIHAJLOVIC, B. CVETKOVIC
E ZLATKO VUJOVIC. TRA I CALCIATORI CONVOCATI OTTO GIOCANO IN SQUADRE STRANIERE E TRE SONO IMPEGNATI NEL SERVIZIO MILITARE. (ANSA).
MM
12-NOV-88 11:40 NNNN

 

Sinisa Mihajlovic e' lucido nel commentare la pesante sconfitta inflitta dal Napoli. C'e' un'ammissione di inferiorita', di un lavoro che non sta portando i risultati sperati. "E' brutto dirlo, ma e' la realta': abbiamo perso contro una squadra piu' forte. Dopo il 2-0 non abbiamo avuto la forza di reagire. Certi errori in Serie A non puoi pemetterteli, soprattutto contro attaccanti di questo livello". L'analisi del tecnico rossonero è sincera, non cerca giustificazioni per il tracollo della sua squadra. "E' stata una brutta sconfitta, ma meritata. Complimenti al Napoli e a Sarri. Siamo una cosa a metà, non difendiamo e non attacchiamo bene. È una via di mezzo. In settimana abbiamo provato tutto, ma le partite possono andare in modo diverso". Solo quattro giorni fa Mihajlovic ha incassato la fiducia del presidente Berlusconi, ma il patron non può che essere insoddisfatto per la prestazione di questa sera. Anche l'ad Adriano Galliani, dopo aver lasciato la tribuna e visto il secondo tempo della sfida con il Napoli negli spogliatoi rossoneri, perché contestato dai tifosi che ironicamente gli hanno cantato "Grazie Galliani", ha parlato con la squadra a fine partita. E' il secondo confronto nel giro di pochi giorni, visto che già martedì a Milanello aveva strigliato la squadra chiedendo una reazione dopo il ko con il Genoa. "Sono in debito con Galliani e Berlusconi - spiega Mihajlovic - e lo sarò per tutta la vita. Sono riconoscente e mi dispiace. Dispiace soprattutto ai giocatori". Per i rossoneri è la quarta sconfitta in sette partite, la peggior difesa del campionato dopo il Carpi. Contestazione in campo e fuori. Numerose le proteste sui social indirizzate a Mihajlovic. Tutt'altro tenore la serata di Maurizio Sarri. L'allenatore del Napoli ha vinto la sfida personale con l'amico-avversario Mihajlovic. La sua squadra convince e fa divertire, ma non vuole parlare di scudetto: "E' una bestemmia. Siamo passati dalla retrocessione al triplete in venti giorni. Questa vittoria ci dà soddisfazione anche per i tifosi. Non sappiamo chi siamo, siamo sesti in classifica, numeri eccezionali. All'inizio vedevo la squadra triste, adesso vedo una squadra entusiasta che si diverte. Spero che sia così per tanto tempo". Si gode invece la festa senza nascondere le sue ambizioni, Lorenzo Insigne mattatore della serata: "Lo scudetto? Ce la giocheremo il campionato è ancora lungo e daremo il massimo per arrivare il più in alto possibile".

"Riceverò sicuramente la telefonata di Berlusconi, gli darò le spiegazioni che mi chiederà. Esonero possibile? E' una decisione che spetta alla società. Io non mi dimetto, non lo farò mai. Devo pensare a cosa sia meglio per uscire da questo momento", così il tecnico del Milan Sinisa Mihajlovic dopo la sconfitta per 4-0 col Napoli.

 

 

"Riceverò sicuramente la telefonata di Berlusconi, gli darò le spiegazioni che mi chiederà. Esonero possibile? E' una decisione che spetta alla società. Io non mi dimetto, non lo farò mai. Devo pensare a cosa sia meglio per uscire da questo momento. Le responsabilità me le prendo io, come ho fatto sempre". Sinisa Mihajlovic non si tira indietro e, in conferenza stampa dopo la mezzanotte, si prende le sue responsabilità dopo la pesante ko con il Napoli, ma chiarisce che la parola 'dimissioni' nel suo vocabolario non esiste. Il tecnico rossonero è lucido nel commentare la partita che segna una profonda crisi da cui sarà difficile uscire. E tuttavia gli obiettivi non cambiano, la Champions resta il traguardo da conquistare: "Quando sei nel Milan devi sempre puntare in alto. Il nostro è sempre lo stesso e proveremo a raggiungerlo". C'e' un'ammissione di inferiorità, di un lavoro che non sta portando i risultati sperati. "E' brutto dirlo, ma è la realtà: abbiamo perso contro una squadra più forte. Dopo il 2-0 non abbiamo avuto la forza di reagire. Certi errori in Serie A non puoi permetterteli, soprattutto contro attaccanti di questo livello". L'analisi del tecnico rossonero è sincera, non cerca giustificazioni per il tracollo della sua squadra. "E' stata una brutta sconfitta, ma meritata. Complimenti al Napoli e a Sarri. Siamo una cosa a metà, non difendiamo e non attacchiamo bene. È una via di mezzo. In settimana abbiamo provato tutto, ma le partite possono andare in modo diverso". Solo quattro giorni fa Mihajlovic ha incassato la fiducia del presidente Berlusconi, ma il patron non può che essere insoddisfatto per la prestazione di questa sera. Anche l'ad Adriano Galliani, dopo aver lasciato la tribuna e visto il secondo tempo della sfida con il Napoli negli spogliatoi rossoneri, perché contestato dai tifosi che ironicamente gli hanno cantato "Grazie Galliani", ha parlato con la squadra a fine partita. E' il secondo confronto nel giro di pochi giorni, visto che già martedì a Milanello aveva strigliato la squadra chiedendo una reazione dopo il ko con il Genoa. "Sono in debito con Galliani e Berlusconi - spiega Mihajlovic - e lo sarò per tutta la vita. Sono riconoscente e mi dispiace. Dispiace soprattutto ai giocatori". Per i rossoneri è la quarta sconfitta in sette partite, la peggior difesa del campionato dopo il Carpi. Contestazione in campo e fuori. Numerose le proteste sui social indirizzate a Mihajlovic che non sta convincendo dopo un mercato da 90 milioni di euro. Di tutt'altro tenore la serata di Maurizio Sarri. L'allenatore del Napoli ha vinto la sfida personale con l'amico-avversario Mihajlovic. La sua squadra convince e fa divertire, ma non vuole parlare di scudetto: "E' una bestemmia. Siamo passati dalla retrocessione al triplete in venti giorni. Questa vittoria ci dà soddisfazione anche per i tifosi. Non sappiamo chi siamo, siamo sesti in classifica, numeri eccezionali. All'inizio vedevo la squadra triste, adesso vedo una squadra entusiasta che si diverte. Spero che sia così per tanto tempo". Si gode invece la festa senza nascondere le sue ambizioni, Lorenzo Insigne mattatore della serata: "Lo scudetto? Ce la giocheremo il campionato è ancora lungo e daremo il massimo per arrivare il più in alto possibile"

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