(di Paolo Verdura)
(ANSA) - MILANO, 15 MAR - Con una capitalizzazione di 6,83
miliardi di franchi (7 miliardi di euro) Credit Suisse è la
seconda banca svizzera dopo Ubs (59,67 miliardi di franchi, pari
ad oltre 61 miliardi di euro) ed è in mano agli arabi. Tra i
principali azionisti figurano infatti Saudi National Bank
(9,88%), Qatar Holding (5,03%) e Olayan Group (4,93%), che
insieme formano un blocco che sfiora il 20% del capitale. Lo
scorso dicembre Credit Suisse ha lanciato un aumento di capitale
da 4 miliardi di franchi (4,11 miliardi di euro) per far fronte
a un rosso di 7 miliardi.
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Tra i soci anche il fondo Usa BlackRock con il 4,07%, che è
anche azionista di Ubs con il 5,23%, affiancato però da altri
soci americani come Dodge & Cox al 3,02%, la Massachusetts
Financial Services Company (3,01%), Artisan Partners Limited
(3,15%) e da Norges Bank (3,01%).
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Fondata nel 1856 da Alfred Escher, Credit Suisse ha sede a
Zurigo, dove è quotata in borsa oltre che a New York. Il gruppo
opera infatti in tutto il mondo con tre divisioni (Private
Banking, Investment Banking e Asset Management). L'organico
mondiale del gruppo raggiunge i 50.110 addetti, con 3.520
manager e 1.614 miliardi di franchi (1.656,37 mld euro) di masse
gestite.
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La storia recente del gruppo non è stata certo facile Dopo
l'esposizione nei fondi speculativi Archegos e Greensil falliti
nel 2021, costati complessivamente oltre 6 miliardi di franchi
(6,16 mld euro), il gruppo non si è più ripreso. Nel 2021 il
rosso è stato di 1,5 miliardi di franchi (1,54 mld euro) dopo
accantonamenti per 4,3 miliardi di franchi (4,41 mld euro). Lo
scorso novembre S&P ha abbassato il rating a Bbb- e un mese
dopo, in vista del rosso da record, si è partiti con l'aumento
di capitale, che ha aperto le porte ai sauditi, i quali ora però
hanno annunciato di non poter più intervenire in soccorso della
banca. (ANSA).
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