(ANSA) - ROMA, 03 MAR - Il 2022 è stato un anno di ripartenza
per il turismo organizzato ma i livelli pre pandemia ancora sono
lontani. Gli italiani tornano a viaggiare, e agenzie di viaggio
e tour operator a lavorare, ma per il settore lo scorso anno,
con 9 mesi di reale operatività dopo l'allentamento delle
restrizioni, si è chiuso con un fatturato di 9,3 miliardi di
euro, ancora nettamente inferiore (-27%) rispetto ai 12,7
miliardi del 2019, per un totale di oltre 3,4 miliardi di euro
in meno. E ora l'obiettivo, per il 2023, è tornare ai livelli
pre-covid. Emerge da uno studio condotto dall'osservatorio
Assoviaggi-Cst sul turismo organizzato.
Il quadro che emerge è quello di un settore resiliente, che ha
saputo sopravvivere alla più grande crisi della propria storia a
cui agenzie di viaggio e tour operator hanno fatto fronte
riducendo punti vendita e dipendenti: rispetto al periodo
precedente alla pandemia, il comparto del turismo organizzato
registra 1.308 addetti in meno, il -4,5% del totale, senza
contare i titolari d'impresa. Un crollo occupazione che avrebbe
fatto rumore se avesse coinvolto qualche grande impresa, ma che
invece è passato quasi inosservato.
"Le Agenzie di viaggio - commenta Gianni Rebecchi, presidente di
Assoviaggi Confesercenti - hanno resistito ma, alla fine, hanno
dovuto affrontare la lunga crisi innescata dal Covid con
strategie di riduzione dei costi, in particolare chiudendo le
unità locali (filiali) e, purtroppo, riducendo il personale.
Tagli sofferti, che si sarebbero potuti evitare se i governi
passati avessero agito più rapidamente". (ANSA).
Turismo organizzato riparte ma è a -3,5 miliardi (-27%) su 2019
Assoviaggi-Cst, persi 1.300 addetti, ha pesato lentezza politica
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