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Pnrr, ecco le misure che tagliano i tempi

Dal cambio della governance all'iter sprint per le opere

E' un'ondata di semplificazioni quella che arriva con il nuovo decreto sul Pnrr: l'obiettivo del governo è accorciare il più possibile i tempi delle opere, per non rischiare ritardi sui prossimi obiettivi. Di seguito le principali misure contenute nel decreto oggi in Cdm.
    GOVERNANCE A CHIGI. La regia del piano passa sotto la Presidenza del Consiglio, dove nasce una "struttura di missione" con incarico fino al 31 dicembre 2026. Sarà gestita da un coordinatore e articolata in quattro direzioni generali, darà supporto all'autorità politica e svolgerà "le interlocuzioni con la Commissione europea". Il governo interviene anche sulle unità di missione del Pnrr all'interno dei singoli ministeri, oggi vincolate a dirigenti incaricati fino al 2026: le funzioni delle unità di missione potranno quindi essere trasferite "ad altra struttura di livello dirigenziale generale, individuata tra quelle già esistenti". Per rafforzare le unità di missione vengono stabilizzati i contratti a termine, legati al piano, di ogni ministero.
    MENO VINCOLI SUGLI APPALTI, ANCHE ARCHEOLOGICI. Per velocizzare gli interventi arrivano misure urgenti per far funzionare meglio la commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS e la commissione tecnica Pnrr-Pniec (il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima). Inoltre, viene semplificato l'affidamento dei contratti pubblici Pnrr e Pnc, che potrà avvenire anche soltanto sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Più rapida sarà anche la tutela dei beni culturali interessati dagli interventi del piano, perché viene affidata ad una Sovrintendenza speciale, in sostituzione delle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio.
    POTERI SOSTITUTIVI RAFFORZATI. Commissariare un ente locale inadempiente con gli obblighi del piano sarà più rapido: Province, Comuni e Ambiti territoriali che non adotteranno i provvedimenti necessari all'avvio dei progetti del Pnrr avranno 15 giorni e non più trenta per provvedere a mettersi in regola dopo il richiamo del ministro competente. Se il termine non viene rispettato, il ministro nomina un commissario che adotterà gli atti necessari.
    SCUOLA E UNIVERSITA'. Il dl prova ad aiutare quegli obiettivi Pnrr che hanno avuto le maggiori difficoltà, tra cui l'edilizia scolastica (i Comuni potranno procedere con affidamenti diretti dei lavori sotto alcune soglie di spesa) e le assunzioni dei ricercatori (scatta l'esonero contributivo per le aziende che li assumono).
    RISCHIO IDROGEOLOGICO E RINNOVABILI. Per realizzare rapidamente le opere di messa in sicurezza del territorio da frane e alluvioni, il dl prevede che si applichi la disciplina prevista dall'ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, emanata durante gli eventi meteorologici del 2018 in Lombardia. Per spingere la produzione di energia da fonti rinnovabili invece si accorciano i tempi per le autorizzazioni, e si concede la "procedura abilitativa semplificata" per la costruzione di impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 MW e delle opere di connessione alla rete elettrica di trasmissione o di distribuzione.
   

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