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Mercati alla prova tra crisi governo e mosse Fed

In agenda pil e inflazione anche Italia. Nel vivo le trimestrali

(di Fabio Perego) (ANSA) -  La prossima settimana sarà ancora 'caldissima' per i mercati, con un occhio sempre alle oscillazioni dello spread e ad una serie di macro, tra cui il pil e inflazione italiana (entrambi il 29 luglio). Dati che arriveranno nel pieno della crisi politica che ha portato alle dimissioni da premier di Mario Draghi e ad elezioni per fine settembre. Ma soprattutto sotto la lente, dopo la stretta decisa dalla Bce, ci sarà la Fed di mercoledì, attesa al rialzo dei tassi per la seconda volta di 75 punti. Il mercato lo prezza già pienamente ed una sorpresa 'hawkish', ovvero 100 punti, sembra meno probabile dopo le dichiarazioni di diversi membri nelle ultime due settimane. Per i macro lunedì è in calendario l'indice Ifo di luglio che dovrebbe mostrare un nuovo e più marcato peggioramento, a 88,5 da 92,3 di giugno. Per le aspettative è stimato un crollo a 80 punti da 85,8, vista l'elevata incertezza di breve periodo legata al difficile contesto geopolitico. I numeri più attesi sono, però, quelli sull'inflazione di luglio dell'eurozona (venerdì con anche il pil) le cui stime attestano un ulteriore rialzo, con le prime indicazioni che potrebbero giungere dall'inflazione tedesca in programma giovedì. Da monitorare sempre in area euro, in chiusura di settimana, i primi dati sul pil del secondo trimestre, oltre a quello dell'Italia sempre venerdì che è nei fatti la giornata più densa, sono in agenda quelli di Francia (che diffonde anche il pil, così come la Spagna) e soprattutto della Germania. Quest'ultima, alla luce del forte calo dell'indice Ifo visto negli ultimi mesi, potrebbe anche registrare una crescita nulla o addirittura una contrazione. Negli Stati Uniti sono previsti diversi indici regionali sul settore manifatturiero (lunedì Chicago Fed, martedì Fed Richmond e giovedì Fed Kansas City) attesi registrare un ulteriore peggioramento. In settimana anche dagli Usa il dato preliminare del pil del secondo trimestre (giovedì) che il consenso di Bloomberg vede in lieve crescita, anche se il modello della Fed di Atlanta stima una flessione dell'1,6% trimestre su trimestre.
    Entra infine nel vivo la stagione delle trimestrali che oltre a quelle statunitensi vede anche l'arrivo di quelle di diverse europee e italiane. Dagli Stati Uniti Alphabet, Coca-Cola, General Motors, McDonald, Microsoft, Texas Instruments, Visa, (tutte il 26), poi Boeing, Ford, Meta Platforms, Qualcomm (tutte il 27) e infine Amazon, Apple, Intel, Pfizer (tutte il 28) e Exxon Mobil (il 29). In Europa e Italia da calendario Italgas, Ryanair (entrambe il 25), a seguire LVMH (il 26), Unicredit (cda il 26 e i conti il 27), poi Basf, Campari, Deutsche Bank, Endesa, Hera, Mercedes-Benz, Moncler, Saipem, Snam (tutte il 27). Giovedì arriveranno Amplifon, Azimut, Banco Santander, Enel, IWI, Leonardo, Poste Italiane, Prysmian, Recordati, Repsol, Stm, Telefonica, Terna Total, Volkswagen. A chiudere la settimana A2A, BNP Paribas, CNH, Eni, Hermes, Mediobanca (il bilancio), Intesa Sanpaolo, EssilorLuxottica, Nexi, Renault.
    (ANSA).
   

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