Il 2021 è stato un anno di ripresa e buoni risultati per l'economia e le banche italiane ma quest'anno molte nubi si addensano all'orizzonte, che inducono al "pessimismo della ragione": il balzo dei prezzi dell' energia e la ripresa della curva pandemica che possono portare "crisi aziendali" ma c'è anche "l'ottimismo della volontà nel fare tutto possibile per trasformare le criticità in potenzialità " sebbene "si farà più fatica nel replicare" i conti dell'anno prima. Il presidente dell'Abi Antonio Patuelli nel forum all'ANSA rileva come il nostro paese, che mostra segnali di rallentamento della produzione e dei consumi in questi primi giorni dell'anno, si trova di fronte a una crisi energetica "che non ricordavamo così pesante dal 1973" e "bisogna ripensare la politica dei fattori produttivi uno per uno, così com'è non si regge e si rischia una nuova recessione in una fase che invece dovrebbe essere sviluppo".
IL FORUM
Anche per questo, visto che l'emergenza pandemia "si sta prolungando", l'associazione bancaria torna a chiedere "di prolungare i provvedimenti straordinari" e "la cosa meno complicata è estendere dal 31 marzo al 30 giugno, come già autorizzato preventivamente dall'Ue, i prestiti garantiti".La proroga è possibile "con un provvedimento nazionale, che auspico e confido possa essere inserito o come emendamento in provvedimenti già in Parlamento (si parla del Milleproroghe ndr) o in un decreto. Non preoccupa il possibile rialzo dei tassi di interesse visto anche l'atteggiamento prudente della Bce. "In questa fase con la Bce che ha tenuto bloccati i tassi abbiamo una variazione di centesimi e variazioni derivanti dai mercati internazionali, le crescite possibili sono molto limitate". Per sostenere la crescita gli istituti di credito saranno in prima fila sia nell'attuazione del Pnrr, sostenendo anche i necessari investimenti privati, sia nel convogliare il risparmio privato. I Piani individuali di risparmio (Pir) "sono stati fortemente potenziati, una parte delle mie prediche in autunno è stata ascoltata", spiega ora "bisognerebbe favorire fiscalmente investimenti stabili a medio-lungo termine". In quanto al sostegno alla transizione ecologica "accelerata" , Patuelli rimanda la questione alle autorità nazionali ed europee: "sono loro che devono stabilire le norme", "noi non possiamo stabilirle o decidere di finanziare solo le aziende con i massimi livelli di sostenibilità " a scapito di altre.
"Le banche possono solo controllare che le carte siano in regola" rileva. Certo gli istituti di credito hanno fatto molto per presentarsi più sane e più preparate rispetto alla precedente crisi dei debiti sovrani: lo stock degli npl è ora a livelli molti più bassi anche se i flussi dall'autunno hanno ripreso a salire e hanno imparato a gestire e cedere i crediti. Eppure c'è ancora una 'ferita aperta' nel comparto bancario italiano: quella di Mps dopo la mancata cessione a Unicredit per contrasti sul valore dell'operazione fra la banca e il Mef (azionista di maggioranza). Sul punto il presidente Abi, senza mai citare l'istituto, sottolinea come "la costrizione a vendere una banca nazionalizzata" entro una data predefinita "introduce una complessità " e l'esperienza delle nazionalizzazioni in Gran Bretagna durante la crisi passata "ha dimostrato che lo Stato deve vendere i suoi asset nel momento in cui il mercato ha maggiore possibilità di acquisirli, non nei momenti di difficoltà ". E tuttavia "vivo abbastanza sereno, oggi c'è una preparazione frutto di maggior dialogo con Bruxelles".