I mercati azionari del Vecchio
continente approcciano la boa di metà seduta ancora in terreno
ampiamente negativo: Parigi resta la peggiore con i titoli del
lusso e cede il 2,4%, seguita da Londra in calo di due punti
percentuali, Milano in ribasso dell'1,7% e Francoforte
dell'1,6%.
Con i futures sull'avvio di Wall street in rosso, gli operatori
guardano sempre agli orientamenti della Fed sul programma di
acquisto dei titoli di Stato, che comunque rafforzano il
dollaro, e alla debolezza del prezzo del petrolio, ai minimi da
maggio attorno anche sotto i 63 dollari al barile.
In questo contesto nella capitale francese gli annunci della
Cina su un inasprimento delle tasse sui ceti elevati e una
stretta sui prodotti di lusso di importazione stanno facendo
perdere il 7% a Kering e il 4,5% a Lvmh, dopo pesanti cali
registrati già ieri. A Londra lo scivolone delle materie prime
pesa i titoli minerari (Anglo Amer ha toccato un ribasso del
10%), con il settore auto generalmente debole con l'ipotesi di
taglio della produzione per Toyota a causa della crisi di
approvvigionamento di semiconduttori.
In Piazza Affari, dove l'indice dei titoli principali ha toccato
un minimo di giornata a 25.715 punti, l'onda lunga delle vendite
sui titoli della moda colpisce Ferragamo (-5%) e Moncler
(-4,3%). Male anche Stm, Exor e Tenaris tutte in calo di tre
punti percentuali, con Eni che perde il 2,7% e Stellantis il
2,5%.
Le banche, che guardano anche allo spread in tenuta tra 105 e
106 punti base, si muovono sostanzialmente in linea con il
listino, con Mps piuttosto tranquilla in calo di circa un punto
percentuale. Piatte alcune utilities, Terna ondeggia attorno
alla parità.
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