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Banche, Patuelli ospite di un forum all'ANSA: 'Ottimista fino a ieri, dalla Bce un macigno'

'Calo delle sofferenze bancarie risultato rilevante'

Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, è stato ospite di un forum all'ANSA.

"Negli ultimi anni mai abbiamo constatato un forte crollo dello stock delle sofferenze bancarie, calate da fine dicembre 2016 e agosto 2017 del 23%, un dato rilevante". Afferma il presidente dell'Abi Patuelli all'inizio del forum.

"Avevo un ottimismo più rilevante fino a ieri l'altro", poi "ieri mattina il mio umore è cambiato quando la Bce ha messo in consultazione un addendum che aggiunge non piccole cose, ma macigni alle ennesime regole sui crediti deteriorati".

"Se non corrette" le ultime disposizioni della Bce sulla gestione delle sofferenze rischiano di avere "forti effetti negativi" soprattutto sulle Pmi. Patuelli sottolinea come questo intervento della banca centrale di Francoforte sia piu' una "rivoluzione che un addendum" come e' stato definito dalla Bce. L'operatività' delle nuove norme prevista per il primo gennaio 2018 sta a dimostrarlo, spiega Patuelli.

La tempistica delle nuove linee guida della Bce sul trattamento degli Npl delle banche 2 è da rivoluzione, da sala della Pallacorda". Secondo Patuelli "le norme precedenti dell'addendum (della Bce) era di primavera, la consultazione è stata pubblicata il 4 ottobre e si chiuderà a dicembre per entrare poi in vigore a gennaio". "Mi sembra - afferma - un meccanismo un po' improvvisato".

Il governo italiano "è stato attenzionato" sulle conseguenze negative della linee guida della Bce sugli Npl per le banche del nostro Paese ma per avere risultati serve un "concerto europeo" di varie istituzioni, soggetti in tutta Europa. Il presidente dell'Abi ricorda le prese di posizione del presidente della commissione Ecofin del Parlamento Ue in tal senso e le rilevazioni che arriveranno nei prossimi mesi.

CONFINDUSTRIA, SCELTA INCOMPRENSIBILE Una scelta che appare "incomprensibile" e "irragionevole". Così Confindustria definisce l'addendum sul trattamento degli Npl messo in consultazione dalla Bce, per cui le imprese si dicono "estremamente preoccupate". Secondo Confindustria, il nuovo documento Bce "contiene una serie di previsioni e di automatismi che, se confermati, avrebbero un impatto di grande rilievo sui requisiti patrimoniali delle banche, imponendo loro nuovi e onerosi accantonamenti e anche sul mondo delle imprese con una ulteriore, ingiustificata, stretta nell'offerta di credito"

RENZI,SCELTA FOLLE  Nel silenzio della politica le autorità bancarie europee provano a cambiare le regole in corsa. Éuna scelta folle e suicida. Ne parlano in pochi, ma bisogna farsi sentire: cambiare le regole senza capire che danni vengono fatti rischia di provocare una terribile crisi. Proprio adesso che ne siamo fuori". Lo scrive il segretario del Pd Matteo Renzi nella sua newsletter Enews. "Con il meccanismo che vorrebbero imporci, fare credito alle piccole e medie imprese risulterà quasi impossibile. E salteranno altre banche, altri correntisti, altri risparmiatori. Mentre nel 2012-13 la politica italiana restò silenziosa e complice, con i risultati che conosciamo, stavolta dobbiamo farci sentire. Anche perché alcuni tecnici del mondo finanziario europeo devono capire che li paghiamo per evitare le crisi bancarie, non per provocarle. Spero che su questo tutti i partiti italiani e europei si facciano sentire. Noi siamo i primi ad alzare la voce, ma spero lo facciano anche gli altri. E che lo facciano tutti", conclude. 

PATUELLI, RIPORTARE NPL A LIVELLI PRE CRISI "Superata la fase piu' acuta della crisi l'obiettivo è ora di riportare il livello delle sofferenze sugli impieghi ai livelli toccati nel 2007 prima della crisi". Patuelli sottolinea come per superare definitivamente le difficoltà debba essere questo il target da raggiungere per il sistema bancario.

Per "l'avvenire vedo altre chiusure di sportelli" dopo quelle già viste negli ultimi anni ma "c'è anche un fenomeno di apertura di uffici finanziari, senza cassa o ufficio cambi ma con servizi di consulenza e vendita". Patuelli al forum Ansa ricorda come la grande crescita delle filiali dovuta alla liberalizzazione degli anni '90 si è poi scontrata con la crescita del Fintech e la crisi economica che ha determinato la riduzione delle operazioni per sportello.

Contro ''Nerolandia'' - il mondo dell'evasione fiscale - e per favorire l'uso della moneta elettronica in Italia non servono "grida manzoniane" ma piuttosto microincentivi fiscali da collegare al maggiore utilizzo della carta di credito o di debito, per esempio in termini di riduzioni Irpef. Patuelli si dice contrario alle ipotesi di introdurre multe o sanzioni su commercianti e liberi professionisti in "quanto difficili da accertare: ci vorrebbe uno stato di polizia". 

Lo stato 'banchiere' deve dismettere le proprie quote ma non deve avere una scadenza 'fissa' altrimenti "si rischia una svendita e non una vendita" così come è successo nel caso delle quattro banche finite in risoluzione. Il presidente dell'Abi invita il governo a seguire "gli esempi di Usa e Regno Unito" dove si sono realizzati anche utili. Per Patuelli comunque non si devono "aspettare 60 anni" per la cessione come già avvenuto dopo la nazionalizzazione compiuta in Italia negli anni '30. In ogni caso, secondo Patuelli il rischio di una "concorrenza sleale" della banca di stato non c'è perchè ci sono le autorità indipendenti a vigilare (Bce, Bankitalia e Antitrust).

"Non ho estremi di valutazione, l'Abi non riceve nessun rapporto di vigilanza", e dunque per giudicare l'operato della vigilanza nazionale "si vedrà con la commissione d'inchiesta, che al terzo punto dei quattro obiettivi si è posta di esprimere una valutazione sulle autorità di vigilanza".

"Molti ciclisti o calciatori" italiani guadagnano più dei top manager delle principali banche. Patuelli ricorda come personalmente "è molto sensibile al tema dell'austerità" ma "il mercato dei manager è a livello europeo e non nazionale. L'austerità non la si può imporre agli altri". Le remunerazioni vanno confrontate così con quelle dei manager europei.

Infine sul rinnovo delle cariche a Bankitalia: sulla nomina di qualsiasi magistrato, e la vigilanza bancaria rientra in questo tipo di controllo, "non propongo né faccio mai il tifo per qualcuno prima o dopo la sua nomina. Mi attengo in rispettoso silenzio" alle scelte che appartengono ad altri.


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