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Banche: faro Consob sulle vendite dei titoli degli istituti falliti

Spunta fondo solidarietà piccoli risparmiatori

La Consob ha avviato verifiche per capire se i titoli delle banche fallite, il cui valore è stato azzerato, sono stati venduti a clienti in grado di comprenderne i rischi. "Stiamo facendo accertamenti anche se non abbiamo avuto segnalazioni particolari", ha detto il presidente Giuseppe Vegas. "C'è un profilo di Mifid", di adeguatezza, dell' investimento rispetto al profilo di rischio.

Spunta un fondo di solidarietà per salvaguardare i piccoli risparmiatori, obbligazionisti subordinati, rimasti coinvolti nell'operazione di salvataggio delle 4 bad bank. Il fondo, a quanto si apprende, da inserire in legge di stabilità, permetterebbe di rimborsare parzialmente le perdite stimate tra i 300 e i 350 milioni di euro.

Padoan, Governo valuta sostegno fasce deboli - "Il Governo sta valutando un sostegno a fasce deboli dei risparmiatori, ma non una compensazione del credito". Lo ha detto il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan. "Sono contrario a pensare che la nuova legge abbia portato criticità alle banche Popolari. Anche perché potrei rispondere parlando di quante invece ne hanno tratto beneficio".

Il Pd, con una proposta avanzata in un subemendamento del Pd alla manovra (prima firma del capogruppo dem in Commissione Finanze Michele Pelillo), chiede di dotare il Fondo di solidarietà per risarcire i risparmiatori colpiti dal dl banche di 120 milioni di euro, di cui 80 "a carico del sistema bancario". 

Ok salvataggio banche, conto da 3,6 mld per privati
ROMA, 22 NOV
Diventa realtà il salvataggio delle 4 banche commissariate il cui destino era in bilico da mesi: CariFerrara, Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti potranno continuare ad operare grazie a 3,6 miliardi di euro interamente a carico del sistema bancario, verranno liberate dai crediti in sofferenza, aggiungeranno il prefisso 'nuovo' al proprio nome e verranno traghettate verso la cessione nel minor tempo possibile "al fine di massimizzare il prezzo di vendita". Il consiglio dei ministri, convocato in via eccezionale di domenica pomeriggio, ha dato il via libera al decreto legge per la risoluzione dei quattro istituti, con un provvedimento che, sottolinea il Governo, "consente di dare continuità all'attività creditizia - e ai rapporti di lavoro - tutelando pienamente i correntisti" e, soprattutto, "non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione" ed esclude "il ricorso al bail in", ovvero al salvataggio delle banche in difficoltà con i fondi di azionisti, obbligazionisti e correntisti sopra i 100.000 euro. L'operazione è stata oggetto di un lungo braccio di ferro con l'Unione Europea, che ha sempre visto il ricorso al fondo interbancario per la tutela dei depositi come una forma di aiuto di Stato. Oggi invece il Governo incassa il via libera all'operazione che, spiega il commissario Ue Margrethe Verstager, "riduce al minimo l'uso dei fondi pubblici e le distorsioni della concorrenza". L'operazione prevede il ricorso al fondo di risoluzione per chiudere la crisi di quattro banche già commissariate da tempo (due anni e mezzo fa la prima, nove mesi fa l'ultima), attraverso la nascita di 4 nuovi istituti (nuovi anche nella denominazione: Nuova Banca delle Marche ecc.) ripuliti di tutti i crediti in sofferenza e quindi in grado di operare da subito in condizioni migliori di prima, senza soluzione di continuità. Il fondo di risoluzione, spiega Bruxelles in una nota, erogherà 3,6 miliardi di euro alle banche ponte, per capitalizzarle e per coprire la differenza negativa fra gli attivi trasferiti e le passività: i costi dell'operazione sono così interamente a carico del sistema bancario, che potrà tuttavia recuperarli con il perfezionamento dell'operazione nei prossimi mesi, tramite il recupero crediti, la cessione delle banche salvate o di parte di asset delle stesse a terzi interessati, che adesso potranno rilevare attività sanate dai crediti deteriorati. Le 4 nuove banche 'buone' saranno provvisoriamente gestite, sotto la supervisione dell'Unità di Risoluzione di Bankitalia, da amministratori da questa designati: in tutti e quattro i casi la carica di presidente è rivestita da Roberto Nicastro, ex direttore generale di Unicredit. I crediti in sofferenza di tutte le quattro banche verranno invece trasferiti a una unica bad bank, con il fondo di risoluzione che garantirà questa misura concernente gli attivi deteriorati rafforzando ulteriormente i bilanci delle banche ponte. "Il beneficio connesso a tale garanzia - spiega l'Ue - è stato quantificato approssimativamente in 400 milioni di euro di ulteriore supporto del fondo di risoluzione".

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