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Istat: Pil secondo trimestre +0,2%. Squinzi: 'Andare avanti per crescere'

Sotto le stime il dato in Germania (+0,4%), invariato in Francia

Nel secondo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo italiano è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente (che era cresciuto dello 0,3%) e dello 0,5% nel confronto con il secondo trimestre del 2014. Lo rende noto l'Istat diffondendo la stima preliminare. Il dato diffuso dall'Istat è corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato: il secondo trimestre del 2015 ha avuto lo stesso numero di giornate lavorative del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2014. La variazione congiunturale, spiega l'ufficio nazionale di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione nulla nell'insieme dell'industria (industria in senso stretto e costruzioni). Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.

Mef, dato atteso;azione Governo su stime affidabili- Il risultato del Pil nel secondo trimestre è "come da attese". Lo affermano fonti del Mef spiegando che la "programmazione finanziaria del governo è basata su stime affidabili". "Dopo 13 trimestri consecutivi di calo tendenziale abbiamo 2 trimestri di crescita". Lo sottolineano fonti del Mef commentando il dato sul Pil diffuso stamane dall'Istat. "Il paese - dice il Mef - può e deve fare di meglio: riforme strutturali e politica economica favoriranno accelerazione".

La variazione acquisita del Pil per il 2015, cioè quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno, è pari a +0,4%. Lo comunica l'Istat diffondendo le stime preliminari del Pil nel secondo trimestre. 

Zanetti, Italia può e deve fare meglio - "L'Italia può e deve fare meglio, ma servono meno psicodrammi su una riforma costituzionale che non sposterà uno zero virgola di economia e più coraggio e concentrazione su concorrenza, fisco, giustizia civile, PA e tutto quello che serve a far crescere in un ambiente competitivo e contendibile le nuove piccole e grandi imprese di domani". Lo dichiara Enrico Zanetti, segretario politico di Scelta Civica e sottosegretario all'Economia, commentando i dati sul Pil.

Squinzi, andare avanti per crescere  - "Che il Pil sia aumentato dello 0,2% è positivo. Ma avremmo bisogno di numeri decisamente migliori. Tanto più che questo 0,2 è dovuto essenzialmente al basso prezzo del petrolio, alla svalutazione dell'euro e all'iniezione di liquidità della Bce". Lo afferma il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi in un'intervista al Corriere della Sera in cui invita il governo ad "andare avanti con le riforme", in particolare "tutte quelle con un impatto diretto sull'economia". "Partirei dalla riforma della pubblica amministrazione - spiega - Bisogna semplificare drasticamente le procedure per fare impresa. I tempi per le autorizzazioni sono allucinanti. Poi ci vogliono relazioni industriali moderne, che accompagnino le riforme del lavoro. Servono interventi di politica industriale in alcuni settori. Prenda l'edilizia. Dal 2007 a oggi si sono persi 900 mila posti di lavoro e i volumi di produzione si sono più che dimezzati. Ci vorrebbe un intervento a tutto campo, dall'edilizia abitativa alle grandi infrastrutture. Questo è un comparto ad altissima intensità di manodopera e rivolto al mercato interno. Si possono fare interventi in molti campi: risparmio energetico, dissesto idrogeologico, post e pre-sismica". L'occupazione non aumenta nonostante il mix di sgravi contributivi e taglio dell'Irap "perché non riparte la domanda interna - dice Squinzi - Perfino nel settore alimentare i consumi non sono aumentati né in quantità né in qualità". "Tutto ciò che va a favore delle imprese va a favore del Paese. La ricchezza per distribuirla, bisogna prima crearla. Per questo le riforme sono decisive". La decontribuzione sugli assunti a tempo indeterminato, concessa per il 2015, per Squinzi deve diventare strutturale "perché si tratta di utilizzare al massimo il contratto di lavoro a tempo indeterminato. Per noi è una priorità anche nella contrattazione".

Brunetta, 0,7% finale è a rischio, addio sogni di Pil  -"#Istat. Calma piatta; lucette e ombre; l'acquisito non è gran che; 0,7% finale è a rischio. Addio sogni di PIL. Povero Renzi. Povera Italia". Lo scrive su Twitter Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.

Rosato, conferma che siamo su strada giusta  - "#italiariparte dai dati di crescita del PIL la conferma che siamo sulla strada giusta. Con #leggestabilità taglio delle tasse equità sviluppo": così Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, su twitter.

Pil: In Ue-19 in rialzo dello 0,3% in secondo trimestre - Pil in crescita dello 0,3% nel secondo trimestre 2015 nell'Ue-19. Nel primo trimestre era salito dello 0,4%, così come nell'ultimo trimestre del 2014. Rispetto allo stesso trimestre 2014 segna un rialzo dell'1,2%. E' la stima di Eurostat. La Spagna 1%, la Grecia +0,8%. Nell'Ue-28 il Pil nel secondo trimestre cresce dello 0,4%, segnando un rialzo dell'1,6% rispetto allo stesso trimestre del 2014. Nel primo trimestre 2015 era cresciuta dello 0,4%, così come nell'ultimo del 2015.

Germania: Pil secondo trimestre +0,4%, sotto stime - Cresce meno del previsto l'economia della Germania nel secondo trimestre dell'anno. Il Pil segna un rialzo dello 0,4%, secondo quanto rende noto l'Istat tedesco. Le previsioni erano per una crescita dello 0,5%. A pesare la crisi Greca e il rallentamento della Cina.

Francia: Pil secondo trimestre invariato, sotto attese - Economia francese stagnante nel secondo trimestre. Il Pil nel periodo aprile-giugno è rimasto invariato rispetto al primo trimestre che era cresciuto di un rivisto 0,7%. Lo ha reso noto l'Ufficio di statistica di Parigi, secondo quanto riporta Bloomberg. Il dato è inferiore alle stime degli analisti (+0,2%). Rispetto al secondo trimestre 2014 segna +1%.

Bankitalia: debito a giugno a 2.203 miliardi - Nei primi sei mesi del 2015, il debito pubblico italiano è aumentato di 68,7 miliardi a 2.203 miliardi. Si legge nel supplemento al Bollettino statistico di Bankitalia, da cui emerge che il fabbisogno complessivo è stato pari a 18,5 miliardi mentre le disponibilità liquide del Tesoro sono aumentate di 54,5 miliardi. Nel semestre le entrate tributarie sono state pari a 187,1 miliardi, in lieve diminuzione. Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato a giugno sono state pari a 41,0 miliardi, in diminuzione rispetto allo stesso mese del 2014 (42,7 miliardi).

P.A: C. Conti,in triennio 2012-14 sale spesa, da 821 a 838 mld - Continua a crescere la spesa del settore pubblico, salendo nel triennio 2012-2014 da 821 a 838 miliardi di euro. E' quanto emerge dalla relazione della Corte dei Conti sugli andamenti della finanza territoriale, in cui risulta che la spesa per i beni e servizi (dalla cancelleria alla benzina) è salita da 128 a 135 miliardi (+3 mld per gli enti locali e +7 mld per le aziende sanitarie), i trasferimenti agli enti di previdenza da 309 a 318 miliardi e quelli alle Regioni da 131 a 139 miliardi.

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