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Bruno, eroico figlio di Mussolini e la sua Gina

Nel docu di Attene e Musciagna la tragica storia d'amore

     (ANSA) 6 MAR - Nel manifesto di 'Bruno e Gina', documentario di Beppe Attene e Angelo Musciagna sembra di vedere i volti pieni di fascino di due attori degli anni trenta, facce che non ci sono più. In realtà attori Bruno e Gina non lo erano affatto, ma la storia e il loro grande amore merita sicuramente un film.
    Bruno aveva un cognome importante, Mussolini (era il terzogenito del Duce), mentre Gina Ruberti, la donna da lui amata e da cui ebbe una figlia (Marina), solo una brava fascista con qualche anno più di lui. Per entrambi arrivò una fine tragica sullo sfondo di un pezzo di storia d'Italia.
    Chi era Bruno (chiamato così in omaggio a Giordano Bruno)? Una sorta di alter ego del Duce, l'incarnazione dell'eroe fascista, pieno di orgoglio, coraggio e velocità futurista. E eroe Bruno lo fu davvero. Corse in auto su pista a una media di 130 chilometri all'ora, fu pilota da caccia a soli 17 anni, raggiunse due primati mondiali di velocità, sempre in aereo, sulla distanza di mille chilometri e, ancora, fece la guerra di Spagna alla guida di un bombardiere. Per finire, Bruno nel 1938 compì anche la trasvolata atlantica insieme a due altri equipaggi (i cosiddetti sorci verdi).
    Fitta la corrispondenza tra i due. Gina, era sempre a scrivere al suo amore, a contare i giorni che mancavano per rivedere il suo Bruno. E anche per lui non era diverso: "Sono più triste del solito. Stare con te e dopo tornare di nuovo ad essere solo non sai quanto fa male".
    Ma il documentario, pieno di foto e filmati di archivio dell'Istituto Luce, ha un convitato di pietra non da poco, lo stesso Mussolini. A dare voce nel filmato è il suo libro 'Parlo con Bruno' (appena uscito raggiunse le 100.000 copie vendute) scritto dallo stesso Duce dopo la tragedia della morte del figlio nel 1941 in un volo di collaudo di un bombardiere. Una morte di cui in qualche modo lui si sentiva responsabile.
    Un libro commovente, questo 'Parlo con Bruno', in cui Mussolini esorcizza il dolore di un padre che ha perso forse il figlio più amato e che lo descrive, appena può, nei modi più eroici: "Eri nato per volare tu avevi le ali" o ancora "La tua parola d'ordine, il tuo vivere pericolosamente era la tua pratica di vita".
    E Gina? Il suo destino è anche più bizzarro. Dopo la morte dell'amato marito seguirà come nessun altra il suocero nella fase più difficile della sua vita da Salò fino alla fine.
    Conquistata la fiducia incondizionata di Mussolini, alla donna sembra fossero stati affidati segreti e forse anche documenti.
    Di fatto dopo Piazzale Loreto Gina visse per un periodo clandestinamente sul lago di Garda dove morì a soli trenta anni nel sospetto naufragio di un motoscafo.
    'Bruno e Gina' passerà sabato al Cinema MAXXI per poi essere diffuso in home video dall'Istituto Luce. Il lungometraggio sarà seguito da un incontro condotto da Mario Sesti, curatore di Cinema al MAXXI, che vedrà protagonisti gli autori Attene e Musciagna e gli scrittori e sceneggiatori Andrea Porporati e Cosimo Calamini.(ANSA).
   

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