Teatro o videogioco? Realtà virtuale o nuova frontiera immersiva del palcoscenico? Certamente una proposta innovativa quella di Mimosa Campironi, regista e autrice di Family Game VR arriva all'Argot Studio di Roma, dopo l'esordio a Prato. Family Game VR è una performance in realtà virtuale pensata per rendere la narrazione interattiva attraverso la contaminazione tra realtà virtuale, gaming e performance live. Scritto per essere fruito con il visore di realtà virtuale, Family Game VR è un progetto sperimentale che indaga le nuove frontiere in un “gioco teatrale” inedito, dove i nuovi linguaggi incontrano il corpo dell’attore in scena (a interpretare tutti i ruoli è Alessandro Averone) per un effetto teatrale doppiamente immersivo.
Family Game VR, con un visore in scena a teatro
Con la tecnologia del 360° VR lo spettatore è catapultato in mezzo alla scena, proprio dove si svolge l’azione drammatica e chiamato a “giocare” con l’attore scegliendo il suo personale punto di vista di fruizione. Al pubblico infatti viene chiesto di indossare un visore e dlle cuffie attraverso i quali si ritrova immerso nella storia: i vari personaggi si muovono e coesistono nello spazio, lo spettatore – grazie a uno sgabello girevole – sceglie cosa guardare e chi seguire (da destra a sinistra dall'alto in basso, l’attore si moltiplica in più personaggi, ruota attorno allo spettatore, come se fosse l’avatar di un videogame, fino al monologo finale interpretato dal vivo.
La vicenda. Dopo un terremoto, un uomo trova i corpi senza vita dei suoi cari sotterrati dalle macerie della sua casa. In preda allo shock comincia a vagare senza meta, finché si ritrova a ubriacarsi nell’autogrill di un’autostrada. Qui viene scambiato per un altro uomo scomparso anni prima. Lo scambio di persona causa una catena di eventi imprevedibili che, da una parte riscattano il dolore dell’uomo con la nascita di un nuovo amore, dall’altra portano alla luce la trama di un terribile delitto familiare.
“L’interesse nell’utilizzo della tecnologia 360° VR - sottolinea Campironi - parte dalla volontà di sperimentare un contrasto apparentemente insuperabile attraverso la contaminazione: raccontare una storia con le regole del teatro che costringa all’empatia, immergendo il racconto all’interno di uno spazio scenico asettico, anti-empatico, ispirato all’estetica del gaming. Ci sono elementi visivi che rimandano ai videogiochi, ma anche richiami ai mass media per immaginare un’ipotesi degli effetti sull’umano del bombardamento di informazione. Si tratta di un parallelismo tra l’ambiente dello scroll dello schermo e lo scorrimento del pensiero per analogia”.
Mimosa Campironi è autrice, attrice, regista e compositrice, vincitrice del Premio della Critica a Musicultura e il Premio SIAE Miglior Musica, candidata agli MTV Music Awards come Best New Generation Artist, e vincitrice dell’Oscar dei Giovani in Campidoglio per la sua attività di attrice e femminista. Fino al 9 dicembre Campironi è stata Ofelia in “Amleto” in scena al Teatro Argentina di Roma per la regia di Giorgio Barberio Corsetti e autrice dell’opera “Madame Tosca” per Macerata Opera festival interpretato da Laura Morante, da cui musiche e testo in collaborazione del nuovo spettacolo di Laura Morante “ Io Sarah, Io Tosca “ al Teatro Ambra Jovinelli di Roma.
Alessandro Averone, attore classe 1978, diplomato all’Accademia Silvio D’Amico, premio La Maschere 2015 come attore emergente, protagonista di "Helene” di Giacomo Battiato. Vanta collaborazioni al teatro e al cinema con registi del calibro di Tiezzi, Patroni Griffi, Proietti, Piccioni, De Capitani. Questa stagione lo vediamo sul palco con “Il compleanno” di Pinter con la regia di Peter Stein e in onda su Netflix nella serie “Tutto chiede salvezza” di Federico Bruni e in 'Il nostro Generale' di L. Pellegrini. Family Game è una coproduzione tra Teatro Metastasio di Prato e 369gradi, in collaborazione con Gold e il testo è stato selezionato da Italian and American Playwrights Project 2020/22.