PAUL MAGNETTE, MANIFESTO
ECOSOCIALISTA - UN FUTURO DI BENESSERE PER TUTTI (TRECCANI, PP.
192, EURO 18) "Se vogliamo evitare l'imminente catastrofe
climatica dobbiamo svincolarci dai combustibili fossili e
smettere di distruggere le risorse naturali che compongono i
serbatoi di carbonio e gli hotspot di biodiversità, compresi i
fondali marini, le foreste e i pascoli", scrive Paul Magnette,
presidente del Partito socialista belga e sindaco di Charleroi,
in Manifesto ecosocialista, edito da Treccani, e tradotto da
Elisa Dalgo.
La lotta al cambiamento climatico inizia dall'Europa, spiega
Magnette. "Noi europei abbiamo un'enorme responsabilità storica
nei confronti del riscaldamento globale, del degrado ambientale
e della perdita di biodiversità. I popoli di cui sfruttiamo le
risorse naturali e umane sono i più esposti alle conseguenze del
cambiamento climatico", afferma.
"Solo l'Unione - commenta - ha il peso politico per guidare i
negoziati internazionali. Da sola può convincere altre regioni
del mondo a seguirla, con l'esempio o con la minaccia di
esclusione dal proprio mercato, il più grande del mondo".
Magnette affronta anche il tema dei rifugiati climatici e
sottolinea quanto sia fondamentale organizzarsi per accoglierli
nel Vecchio Continente. "Stiamo cominciando a comprendere che
gli incendi boschivi, i tornado e le piogge torrenziali in
continenti lontani sono legati al nostro stile di vita",
dichiara. E ricorda:"Gli esseri umani hanno sempre avuto
difficoltà a capire che il loro destino dipende dai propri
simili che vivono in altre parti del mondo. Kant sperava di
convincerci: il riscaldamento globale ci è riuscito".
Per risolvere le questioni legate al clima, conclude Magnette,
occorre un ritorno ai principi ispiratori del socialismo tra cui
"la resistenza contro la mercificazione del mondo" e "il forte
desiderio di liberare tutte le potenzialità individuali".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA