Dalle leggi razziali al campo di
concentramento, fino all'amore che salva. La militanza come
scelta, il coraggio della verità. Una grande lezione di vita
quella di Liliana Segre, che si racconta in 'Tienimi la mano',
il nuovo podcast di Chora Media realizzato da Myrta Merlino
insieme con Corriere della Sera. La prima delle tre puntate sarà
disponibile - su tutte le piattaforme di podcast gratuite e sul
sito di Corriere.it - dal 9 settembre, come omaggio al 92°
compleanno della senatrice a vita, il 10.
La storia di Liliana Segre contiene tante vite: dall'infanzia
alla deportazione ad Auschwitz, dalla rinascita dopo la guerra
fino all'impegno e alla testimonianza. Prima la lotta per
sopravvivere e poi la battaglia intima per costruirsi un futuro.
'Tienimi la mano' è il racconto a cuore aperto di una donna che
si dice, con coraggio e tenerezza, salvata dall'amore, un
viaggio intenso e commovente fatto di racconti, aneddoti e
riflessioni inedite.
Amica da anni della senatrice a vita, Merlino entra tra le
pieghe della sua storia, facendo emergere lati personali e
inediti. In tre puntate, 'Tienimi la mano' ripercorre tutte le
vite vissute dalla Segre, a cominciare dagli anni terribili
delle leggi razziali, che costringono Liliana e suo padre prima
a un tentativo di fuga, poi al carcere e alla deportazione ad
Auschwitz.
Tornata sola dal campo di sterminio, Liliana ha davanti a sé
una vita da costruire: lo fa insieme all'uomo che incontra a 18
anni e che diventerà suo marito e padre dei suoi figli, compagno
e complice. Liliana ha lasciato per sempre la mano di suo padre
all'ingresso del campo e ha trovato quella di Alfredo all'uscita
del dolore. Per sempre.
La terza fase dell'esistenza di Liliana Segre è quella della
testimonianza, quando decide di raccontare tutto quello che ha
visto, per evitare che si ripeta di nuovo.
Il podcast è stato scritto con la collaborazione di Melania
Petriello e Luciana Matarese. La supervisione è di Marco Villa.
La cura editoriale è di Sabrina Tinelli, l produzione esecutiva
di Ilaria Celeghin. Post produzione di Pietro Paletti con la
supervisione di Luca Micheli. Editing e redazione di Francesca
Abruzzese. Fonico di studio: Aurora Ricci.
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