(di Amalia Angotti)
(ANSA) - TORINO, 05 DIC - "Confidenza è il libro conclusivo
di un percorso cominciato con Lacci e proseguito con Scherzetto,
ma è anche il libro di uno scrittore anziano che monta tutti i
temi di cui si è sempre occupato: la coppia, la famiglia,
l'insegnamento, lo scrivere, la politica come bisogno di capire
in quale mondo viviamo. Ho cercato di rovesciare in questo libro
tutti i temi che mi stanno a cuore". Domenico Starnone parla per
la prima volta (è lui stesso a dirlo) del suo nuovo romanzo,
Confidenza, da poco pubblicato da Einaudi.
"Si apre un altro percorso? E' molto ottimista chiedere
questo a un uomo di 76 anni, ma sono ottimista e quindi rispondo
nel modo più doloroso: sì", dice a Marco Missiroli, autore di
Fedeltà, con cui dialoga in un incontro organizzato dal Salone
Internazionale del Libro di Torino al Circolo dei Lettori.
"La mia intenzione era costruire una storia intorno al tema
del confidarsi nel senso di affidarsi a un altro, raccontando
qualcosa che non abbiamo voglia di raccontare neanche a noi
stessi. Il tema pedagogico, pedagogia dell'affetto e pedagogia
della paura, attraversa tutto il libro così come il tema etico",
spiega Starnone che in Confidenza racconta la relazione
tormentata tra Pietro e Teresa, lui professore di liceo e lei
sua ex alunna, che si lasciano dopo una notte trascorsa sul
letto a raccontarsi un segreto, qualcosa mai detta a nessuno. E
proprio quella confidenza resta il filo che continuerà a tenerli
uniti tutta la vita anche dopo la separazione, molto più forte
di un matrimonio canonico.
Starnone parla della sua scrittura "non retorica e non
altisonante. La prima stesura - racconta - è di getto,
velocissima, riscrivo in un secondo momento i punti in cui c'è
troppa ricerca di effetti emotivi. Non so mai da che parte andrà
il racconto, la struttura si definisce scrivendo. Se sapessi
quello che c'è in mezzo mi annoierei".
E Starnone lettore? "I libri li martorizzo, li segno, anche
con la penna se non ho una matita a portata di mano. Quando ero
ragazzo li divoravo in modo confuso, poi sono diventati un
impegno, servono a capire, a imparare a scrivere. A volte resto
su una frase più giorni, mi chiedo come ha fatto. Leggete e
chiedetevi come ha fatto, è questa domanda che rende un libro
straordinario". (ANSA).