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Sepulveda: D'Alò, la nostra grande amicizia nata con la Gabbianella

Luis straordinario sconfisse Pinochet muore per il virus

 "Era una persona bellissima, solare, empatica, amava le persone. La scrittura era la sua vita. Ho avuto il privilegio di essere suo amico per 25 anni e la notizia della sua morte mi addolora moltissimo. Aveva combattuto il suo passato tragico, quello che successe alla moglie di cui era troppo doloroso parlare, gli arresti durante la dittatura di Pinochet e oggi si arrende a questo virus maledetto": Enzo D'Alò è affranto per la notizia appena arrivata dalla Spagna e parla con l'ANSA di questa straordinaria persona che si chiamava Luis Sepulveda.
Il regista racconta il primo incontro: "avevamo preso i diritti cinematografici di Storia della Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare", era metà anni '90 più o meno. Lui ne era felice, ci siamo scambiati opinioni, confrontati su tutto prima delle riprese e poi amava venire a vedere come procedeva la lavorazione".
Fu un successo clamoroso quel film: record d'incassi per l'animazione italiana da sempre lontana anni luce dai numeri americani e Sepulveda divenne da quel momento nel nostro paese scrittore amatissimo anche per i ragazzi. "Io devo a lui tantissimo e lui riconosceva altrettanto", dice D'Alò. Ad un certo punto i due pensarono anche ad un sequel, "ma sarebbe stato sfruttare un successo, entrambi lasciammo perdere".
Da quegli anni il regista d"animazione e lo scrittore cileno non si sono più lasciati: "ci sentivamo, ci vedevamo ogni volta possibile ed era sempre una festa, incontri meravigliosi.
Ricordava spesso la sua infanzia, perchè amava profondamente l'America Latina e il Cile anche se ormai abitava in Spagna ed era cittadino del mondo. Parlava dei nonni, in particolare della nonna arrivata dall'Italia in Sud America a cercare fortuna, mentre difficilmente ricordava gli anni della dittatura, era una ferita troppo profonda. Nel 2013 io e mia moglie Maricla invitammo lui e la sua Carmen a Barcellona dove presentavano il film Pinocchio, ci fece una sorpresa, arrivò dalle Asturie e passammo due giorni tutti insieme felici", dice D'Alò che istintivamente tiene in mano parlando proprio la foto che li ritrae tutti e quattro a tavola al porto di Barcellona. "La sua prosa fluida, semplice, allo stesso tempo profonda rimarrà per sempre". (ANSA).

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