Si chiamerà "Aperture
Straordinarie" l'iniziativa che dal 29 agosto al 31 dicembre
prossimo, nonostante il posticipo al 2021 della Mostra di
Architettura, vedrà la riapertura al pubblico del Padiglione
Venezia della Biennale.. Non accoglierà installazioni e opere
d'arte, ma privilegerà la presenza e le riflessioni di ospiti
illustri, invitati a condividere visioni e aspettative sul
futuro della cultura. Un programma di appuntamenti scandito in
13 weekend, preceduti durante la settimana da eventi
introduttivi, all'insegna dello scambio e confronto tra
professionalità e generazioni diverse, per trovare un sapere e
un vivere nuovo, dettato dal mutamento che la società ha subito
in questi mesi. L'interno del Padiglione prevede di
l'allestimento di una sorta di salotto con poltroncine e tavoli
progettati per l'occasione dagli artigiani locali
Un'iniziativa voluta dal Sindaco Luigi Brugnaro per tenere
vivi gli spazi della Biennale. "Dopo lo spostamento della
Biennale Architettura - ha detto - abbiamo ritenuto che fosse
indispensabile mantenere vivi gli spazi dei Giardini in qualche
modo. Questo format che porterà a Venezia personaggi di spicco
di settori quali cinema, arte, architettura, design,, teatro,
nautica, musica, filosofia e imprenditoria, è un esperimento
che riaccenderà i riflettori sul Padiglione Venezia". Brugnaro
ha ringraziato la curatrice Giovanna Zabotti "e tutti coloro che
hanno lavorato in queste settimane a questo progetto".
"Si tratta di un ponte virtuale con la Biennale del
prossimo anno - ha spiegato Zabotti,- Il Padiglione Venezia si
riprende il suo ruolo di collante tra le diverse realtà
artigianali, artistiche e culturali del Paese. Un'opportunità
per immaginare e plasmare un mondo diverso e per invitare i
giovani a credere in questo futuro prossimo, apparentemente così
incerto". Il progetto è organizzato in collaborazione con
l'architetto Michele De Lucchi, Marilisa Capuano, e il regista
Ferzan Özpetek
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