(ANSA) - RECANATI (MACERATA) -L'Orto delle Monache sulla sommita' dell'"ermo" Colle dell'Infinito a Recanati, dove Giacomo Leopardi pensò e compose l'idillio 200 anni fa, riqualificato e riaperto dal Fai con supporto di istituzioni pubbliche e private. E' una vera e propria 'visita guidata' nella poesia piu' famosa e amata della lingua italiana il nuovo percorso leopardiano, che comprende anche una parte immersiva multimediale nel Centro Nazionale di Studi Leopardiani. Una 'guida' letta, interpretata e approfondita con un racconto in cinque atti affidato alle voci di Lella Costa e Massimo Popolizio; ma anche affidata a immagini, installazioni interattive con il contributo di studiosi per raccontare in modo semplice e coinvolgente quei versi senza tempo scritti nel 1819.
Un evento suggellato dalla partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme alla figlia Laura, e del ministro di Beni culturali e Turismo Dario Franceschini che hanno poi visitato anche Palazzo Leopardi, accompagnati dal conte Vanni Leopardi e da sua figlia Olimpia, negli ambienti che hanno fatto da cornice all'infanzia e alla gioventu' del poeta. Nella biblioteca, Mattarella ha potuto ammirare la Bibbia Poliglotta, con cui Giacomo apprese il greco e l'ebraico, senza l'aiuto dei precettori, per comparazione dal latino. Mattarella ha espresso "riconoscenza grande" per Leopardi "perche' non si limita alla suggestione che ciascuno avverte quando si e' catturati dalla lettura" delle sue opere, ma propone anche "riflessioni" sulla societa'. Come un paio di frasi dallo Zibaldone che il capo dello Stato ha citato a memoria: "il fine della societa' e' il bene comune" e la "societa' contiene il principio di unita'", parole "belle e attualissime". E ha voluto ringraziare il Fai per l'ennesima iniziativa di "straordinario valore". Un'iniziativa, nata nel 2017 tra Fai Marche, Comune di Recanati, Centro nazionale studi leopardiani e Centro mondiale della poesia "Giacomo Leopardi", per la valorizzazione dell'Orto delle Monache da anni in stato di abbandono e inaccessibile. Ma al risultato finale hanno contribuito anche il Mibact, con fondi per il consolidamento del colle, il Comune di Recanati, la Regione Marche, la generosita' di alcuni privati: Tod's, Gruppo Gabrielli e iGuzzini Illuminazione.
Ora, grazie al progetto donato dall'architetto paesaggista Paolo Pejrone, il luogo in cui Leopardi si rifugiava nella solitudine e nel silenzio per comporre i suoi versi, pensare alle "morte stagioni e la presente e viva", vicino alla casa paterna, torna di quiete e meditazione, punteggiato da cipressi, alberi da frutto, ortaggi, fiori e filari di vite. Da domani sara' aperto gratuitamente ai cittadini di Recanati per tre giorni, poi sara' accessibile con regolare biglietto.