Ad un mese dall'unione civile celebrata a Rivalta (Torino), Nichi Vendola - il quale ha annunciato che non si ricandiderà - conduce una vita lontano dalle Camere e si intrattiene in un fast food a base di pesce a Polignano a mare, a pochi chilometri da Bari. Con lui Eddy, il loro bambino ed un amico.
"Non ho alcuna intenzione di ritornare in Parlamento, grazie a Dio non soffro la sindrome dell'astinenza da Transatlantico. Per fare politica non è mica obbligatorio stare nelle istituzioni o nei talk show". Aveva detto Nichi Vendola in un'intervista a Vanity Fair esclude una sua candidatura. "Sono rimasto curioso e inquieto - assicura l'ex governatore - Sto scrivendo un libro di poesie e un soggetto per la tv. E sono rimasto un totus politicus. Uno che fa politica per strada, qui al mio partito, dispensando consigli ai più giovani come un vecchio 'saggio'".
Vendola dice di non guardare più i talk show: "Capisco più della realtà italiana guardando uno scambio di opinioni tra Mara Maionchi e Fedez a X Factor, che l'ennesimo dibattito tra politicanti". Matteo Renzi per Vendola è "un Gianburrasca al potere, capace di una parabola folgorante: partito col mito dell'auto-sufficienza e arrivato all'obiettivo dell'auto-insufficienza" mentre Pietro Grasso è "l'incarnazione di quella Sicilia di cui t'innamori per sempre". E se Pier Luigi Bersani è "una bella persona, dotata di un lessico che a tratti ricorda il calendario di Frate Indovino", Massimo D'Alema è "uno stratega della tattica".