(ANSA) - OLBIA, 24 LUG - Porto di Olbia pronto ad accogliere
le navi di ultima generazione. Firmato il contratto con la
società Zeta Srl per la prima tranche dei lavori di manutenzione
dei fondali. La società chioggiana, una volta rilevate e
analizzate le campionature dei fondali e ottenuto il via libera
della Conferenza di Servizi, attuerà il livellamento dei cumuli
di sabbia nella parte centrale del canale di accesso in porto,
riportando i fondali ad una profondità tale da consentire il
transito di navi con pescaggio superiore agli 8,5 metri.
Prevista anche la rimozione di cumuli sabbiosi negli specchi
acquei davanti ai moli solitamente destinati all'ormeggio dei
giganti del mare: già in fase di definizione le procedure di
affidamento che, subito dopo la fine della stagione estiva e la
conseguente diminuzione delle frequenze giornaliere dei
traghetti da e per lo scalo olbiese, interesserà la darsena
interclusa tra i moli 3 e 4 e il lato est del porto (moli
7-8-9), regolarmente dedicati alle crociere.
Anche in questo caso, l'obiettivo è quello di livellare i
fondali ad una profondità tale da consentire l'ormeggio
confortevole anche per navi di maggiore stazza. Ad entrambi gli
interventi seguirà una più ampia operazione di dragaggio che
assicurerà la navigabilità con una profondità dei fondali, in
particolare per la canaletta di accesso al golfo, non inferiori
agli 11 metri e, per quanto riguarda il porto Cocciani e i moli
dell'Isola Bianca, non minori di 10.
"La firma del contratto con la Zeta Srl - spiega Massimo
Deiana, presidente dell'Authority - è un primo tassello del più
ampio progetto di approfondimento dei fondali del porto di
Olbia. Un intervento necessario, non più prorogabile, per
mantenere la portualità del nord est al passo con le dinamiche
del mercato dei trasporti marittimi, soprattutto di quelle
crocieristiche, la cui rapida evoluzione della flotta navale
impone un costante adeguamento dei porti. Un percorso che
intendiamo seguire affiancati dai tecnici dell'ISPRA, istituto
deputato, per legge, alla regolamentazione e al monitoraggio di
tali attività, certi che sapremo raggiungere l'obiettivo con il
minimo impatto sull'ambiente".(ANSA).