(ANSA) - ROMA, 02 FEB - Il nuovo assegno unico per i figli
'penalizza' i contribuenti con redditi da lavoro che possono
definirsi "medio-alti", ma non "cospicui", e con un Isee
(l'Indicatore della situazione economica equivalente) superiore
a 40.000 euro, giacché l'erogazione della prestazione, "con
valore fisso di 50 euro mensili per figlio", si traduce, per i
beneficiari, in "un sostegno economico decisamente inferiore,
rispetto a quanto percepito fino allo scorso anno": nel caso,
infatti, di due genitori dipendenti con un reddito complessivo
di 53.000 euro e 2 figli con più di 3 anni e un Isee stimato
superiore ai 40.000 euro, "la perdita stimata è di 946,16 euro".
A rilevarlo è la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, che
ha analizzato le somme che l'Inps, a partire da marzo, erogherà
direttamente a chi ne ha fatto richiesta, tramite l'apposita
applicazione disponibile sul portale dell'Istituto di previdenza
pubblico, o presso i patronati. A seguire, si legge, "in assenza
di Isee e con redditi elevati, che in precedenza non
determinavano alcun sostegno, si ha accesso a un contributo base
che garantisce un'entrata mensile costante", mentre esaminando
il caso di una giovane madre single con un figlio minore di 3
anni e con un reddito di 28.300 euro (e un Isee di poco meno di
12.000 euro), il beneficio annuo stimato è di 1.092,44 euro.
Sono previste, comunque, spiegano i professionisti, "delle
maggiorazioni per i nuclei familiari con più di due figli, o con
figli disabili, nonché per le madri con meno di 21 anni".
(ANSA).