(ANSA) - ROMA, 07 APR - Quattrocento miliardi costituiscono
"sicuramente una cifra molto importante", malgrado ciò il
Consiglio nazionale dei commercialisti nutre dubbi su "se e
quando queste risorse arriveranno davvero alle aziende", alla
luce della "esperienza non positiva fatta con l'erogazione dei
fondi stanziati con il Cura Italia", mentre l'auspicio è che
"l'eccesso di burocrazia che caratterizza il nostro Paese non
sia un freno, anche in questa circostanza". E' l'opinione del
numero uno della categoria professionale Massimo Miani, espressa
in una diretta Facebook nella quale oggi ha commentato le bozze
del nuovo provvedimento, il decreto imprese. "Se quello per i
finanziamenti fino ai 25.000 euro sembra un meccanismo
abbastanza semplice per tutto il resto, dove la garanzia dello
Stato non è al 100% e sono previste istruttorie da parte delle
banche, siamo un po' perplessi sui tempi e anche sulla
finalizzazione di questi finanziamenti. Sui tempi 'in primis' -
dichiara il presidente dell'Ordine che conta oltre 119.000
commercialisti - perché, comunque, ci sarà l'intero mondo delle
imprese che si rivolgerà alle banche per avere liquidità e
l'evasione delle pratiche sarà presumibilmente lunga e
difficile". Inoltre, spiega, lasciano "perplessi i termini per
la restituzione: due anni per il preammortamento e sei anni per
la restituzione sono probabilmente troppo poco. Alla fine,
quest'anno viene concesso tutto, ma poi i debiti andranno
rimborsati e molti saranno chiamati a ricapitalizzare: non sarà
affatto una cosa semplice". Quanto, infine, al ruolo dei suoi
colleghi, "essendoci istruttorie da predisporre il lavoro per
assistere i nostri clienti nella presentazione della
documentazione alle banche sarà determinante. Servono procedure
semplificate", è la conclusione di Miani. (ANSA).