(ANSA) - ROMA, 09 NOV - "La Commissione Speciale della
Camera, impegnata nella conversione in legge del decreto Aiuti
Ter, non sta prendendo in considerazione i pesanti rincari
energetici subiti dai medici veterinari liberi professionisti".
Lo denuncia l'Associazione nazionale medici veterinari italiani
(Anmvi) che torna a chiedere l'estensione del credito d'imposta
alla categoria. "Nonostante i ripetuti appelli
dell'Associazione, restano finora escluse dal credito d'imposta
8.000 strutture veterinarie dedite al ricovero e alle cure degli
animali - recita in una nota - i medici veterinari si erano
rivolti al presidente della Commissione Speciale Roberto Pella
(Fi) e alle relatrici del Decreto Aiuti-Ter, Vanessa Cattoi
(Lega) e Ylenia Lucaselli (FdI). A tutte le forze politiche
impegnate nella conversione in legge del Decreto Aiuti-Ter,
Anmvi ricorda che le attività veterinarie (Codice Ateco
75.00.00) sono classificate 'essenziali' per la tutela della
salute pubblica, del benessere animale e per la prevenzione
delle zoonosi e che nelle famiglie italiane vivono circa 22
milioni di animali da compagnia (10 milioni di gatti, 8,7
milioni di cani e poco più di 3 milioni tra piccoli mammiferi e
rettili). L'aiuto, sotto forma di credito d'imposta, è stato
concesso dal Decreto Aiuti-Ter solo alle imprese, dimenticando
che per il diritto europeo i liberi professionisti sono
equiparabili alle Pmi", termina la nota dell'organismo. (ANSA).