(ANSA) - ROMA, 05 MAG - Il Tar del Lazio ha respinto il
tentativo di un iscritto di ridefinire il sistema previdenziale
dell'Enpam (Ente previdenziale dei medici e dei dentisti) con lo
strumento della class action. Lo scrive la stessa Cassa privata,
spiegando che "il professionista, un odontoiatra in pensione, è
stato anche condannato a pagare quasi 4.000 euro di spese legali
all'Ente e ai ministeri del Lavoro e dell'Economia".
Nel dettaglio, recita la nota, "il Tribunale amministrativo
regionale ha dichiarato inammissibile un ricorso che mirava a
cambiare la riforma della gestione previdenziale dei liberi
professionisti (Quota B) approvata nel 2012", pretendendo di
utilizzare lo strumento giurisdizionale" cioè la 'class action',
per fini diversi da quelli previsti dal Legislatore, "nel
tentativo di superare ed eludere le competenze degli Organi
istituzionali rappresentativi della Fondazione e dei suoi
iscritti". Inoltre, secondo i magistrati, era altrettanto chiaro
il tentativo di aggirare le decadenze ormai maturate, visto che
le delibere dell'Enpam e le relative approvazioni da parte dei
ministeri "vengono censurate per la prima volta a distanza di
oltre un decennio dalla loro emanazione".
Con una sentenza separata ma connessa, va ancora avanti la nota,
il Tar del Lazio ha anche confermato la correttezza dell'operato
dell'Enpam, che aveva rifiutato di pubblicare sul proprio sito
web la notizia della presentazione di un ricorso 'class action',
dato che non ne aveva le caratteristiche, si legge, infine.
(ANSA).