(ANSA) - PERUGIA, 05 GEN - Conferma la ripresa occupazionale
e la ritrovata fiducia nel futuro delle imprese umbre l'ultimo
Bollettino del Sistema informativo Excelsior presentato dalla
Camera di commercio dell'Umbria.
Saranno infatti 5.320 le assunzioni previste dalle imprese
umbre nel corrente mese di gennaio, mentre saliranno a 13.460
unità nel trimestre da gennaio-marzo. La crescita, rapportata
sia al gennaio che al trimestre dello scorso anno, è del 34%.
Secondo quanto si legge in una nota della Camera di commercio,
i dati relativi alla nostra regione sono in perfetta consonanza
con quelli del Centro, dove sono previste 90.600 entrate (+34%)
e sono leggermente migliori di 2 punti percentuali rispetto ai
nazionali dove sono previste 458.000 assunzioni.
La domanda di lavoro appare tuttavia composta prevalentemente
da contratti a tempo determinato ed è su questo aspetto che
richiama ancora una volta l'attenzione il presidente camerale
Giorgio Mencaroni. "Le imprese umbre - ha spiegato - hanno da
tempo ripreso a creare lavoro e gli ultimi dati Excelsior
confermano che siamo risaliti alla situazione pre-covid,
tuttavia il rapporto 72% - 28% tra lavoro a termine e quello a
tempo indeterminato è sempre troppo alto. Anche il mismatching,
cioè il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro,
peggiora rispetto a 12 mesi fa: nel mese di gennaio 2022 le
imprese che incontreranno serie difficoltà nel reperire i
profili idonei da assumere saranno 44 su 100 (erano 'solo' 39 lo
scorso gennaio)".
L'analisi settoriale nel trimestre gennaio-marzo 2022 vede
sempre in testa a trainare gli altri il comparto del commercio
con 1.960 entrate al lavoro, seguito dai servizi di alloggio,
Ristorazione e servizi turistici con 1.900. Più staccati i
servizi alle persone con 1.390 e le costruzioni con 1.380.
Per una quota pari al 25% del totale (erano il 32% lo scorso
anno), le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni.
Cresce di tre punti percentuali la quota di lavoro destinato a
personale laureato (14%).
Dal Borsino Excelsior emerge inoltre che il 36% delle entrate
al lavoro previste sarà destinato a operai specializzati, il 20%
riguarderà professioni commerciali, mentre il 23% interesserà
dirigenti, specialisti e tecnici e solo il 7% gli impiegati.
(ANSA).