(ANSA) - ROMA, 26 MAG - L'Italia resta leader nel settore
manifatturiero ma per far partire la parte più innovativa del
Piano nazionale Industria 4.0 c'è bisogno di infrastrutture e
grandi investitori internazionali e nazionali. È quanto emerge
dal convegno sulla ricerca applicata e il trasferimento
tecnologico a supporto dell'Industria 4.0 organizzato a Roma,
nell'auditorium dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) da
Consorzio Hypatia, laboratorio KetLab, Asi e Agenzia Spaziale
Europea (Esa). L'incontro chiude la due giorni 'Primavera
dell'Innovazione', alla quale hanno partecipato esponenti del
mondo industriale e politico.
Oggi sul tavolo, per la parte innovazione del Piano Industria
4.0, ci sono 40 milioni di euro di investimenti pubblici: alcune
grandi aziende stanno investendo centinaia di milioni, ma il
sistema nella sua interezza stenta a decollare. Secondo Lorenzo
Scatena, direttore del Consorzio Hypatia, ''quello che finora è
mancato nel nostro Paese per far effettivamente partire
Industria 4.0 è il contributo dei grandi investitori''. Ma, ha
aggiunto, ''si tratta di investimenti che possono arrivare solo
se si sono poste le condizioni complessive, cioè industriali,
politiche, istituzionali, per lo sviluppo di un processo
intelligente, che metta a sistema capacità industriali con le
nuove tecnologie informatiche, la partecipazione degli utenti e
l'automazione''.
Per il presidente del Consorzio Hypatia Flavio Lucibello,
''Industria 4.0 è un vero e proprio cambio di paradigma, sia dal
punto di vista della ricerca che dell'organizzazione del sistema
industriale. Analogamente a quanto è accaduto in altri periodi
storici, potrà avere sensibili ripercussioni anche sui modelli
sociali del nostro tempo''. Ma per ottenere questo ''occorre
calare nella realtà - ha proseguito - gli obiettivi ambiziosi e
pieni di promesse per il nuovo sviluppo del manifatturiero
avanzato italiano e l'unica maniera di farlo è riunire tutti i
maggiori attori del processo attorno a un vero tavolo di
confronto''.(ANSA).