A giugno partono le operazioni di
contrasto alle piante esotiche invasive nelle acque dei fiumi a
Casale Monferrato, Chivasso e Torino. Saranno avviate dall'Ente
di gestione delle Aree protette del Po piemontese, contro la
diffusione della peste d'acqua di Nuttall (Elodea nuttallii).
Seguirà un intervento di eradicazione completa di un'altra
specie: la Porracchia peploide (Ludwigia peploides), che al
momento è confinata in una lanca del fiume a valle di Valenza,
unico sito in Piemonte.
Le due piante acquatiche sono inserite nell'elenco dell'Unione
europea delle specie da gestire, debellare o almeno contenere.
Le operazioni saranno realizzate con attrezzature
specialistiche: macchine montate su imbarcazioni, che
raccoglieranno le piante dall'acqua e le porteranno a riva, dove
saranno raccolte per essere smaltite.
"L'Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese,
assegnatario da parte della Regione Piemonte delle risorse messe
a disposizione dal Ministero della Transizione Ecologica -
spiega la direttrice Monica Perroni - impiegherà 92.500 euro
nella gestione delle operazioni di rimozione e smaltimento della
pianta acquatica programmate, avvalendosi della collaborazione
dell'agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo
sviluppo sostenibile". Partecipano al programma di interventi,
insieme all'Università di Torino, dipartimento di Scienze della
Vita e Biologia dei Sistemi Dibios, anche due startup: Pulito e
Zirak.
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