(ANSA) - ROMA, 18 MAR - I pellegrinaggi sono sospesi a causa
della pandemia di Covid-19, ma i volontari dell'Unitalsi
continuano ad essere vicini ai malati. Il servizio dei volontari
può essere svolto in altro modo, "perché è nei momenti di
maggiore difficoltà che il sollievo arriva anche dalle piccole
cose", sottolinea l'organizzazione.
"Il nostro rapporto con queste persone è basato sulla
confidenza", afferma il presidente nazionale dell'Unitalsi,
Antonio Diella. "Sia attraverso le classiche chiamate o
videotelefonate, sia andando a trovarli, noi stiamo facendo
insieme a loro un cammino. Non si tratta - spiega - di
ottemperare solo ad un servizio, ma di trascorrere assieme del
tempo. Di dire a queste persone che per noi sono importanti".
"Tutte le indicazioni di sicurezza che ci sono state date -
aggiunge - sono sì personali, ma riguardano il rapporto con gli
altri, la cura del prossimo. Anche di chi non conosciamo". La
fragilità va affrontata insieme, perché riguarda tutti. "Stiamo
imparando - dice ancora Diella - che i rapporti sono fatti di
carne e sangue, se oggi la vicinanza ci manca vuol dire che è
importante".
In un momento di emergenza qual è quello della pandemia di
Covid-19, anche l'Unitalsi invita tutti ad unirsi alla preghiera
promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana per domani giovedì
19 marzo, alle ore 21. Le famiglie, gli ammalati, i volontari
sono invitati a recitare il Rosario simbolicamente uniti alla
stessa ora, esponendo anche una fiaccola alle finestre delle
case.(ANSA).