(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 6 APR - "Nessuno diventa cristiano da sé" e "non si fanno cristiani in laboratorio", ma "il cristiano è parte di un popolo che viene da lontano". Questo è l'essenza dell'essere cristiani secondo Papa Francesco. E' quanto mette in evidenza don Walter Insero nel saggio "Il popolo secondo Francesco. Una rilettura ecclesiologica" (Libreria Editrice Vaticana) che sarà presentato lunedì 8 aprile alla Pontificia Università Gregoriana e del quale oggi l'Osservatore Romano pubblica una anticipazione.
"Il cristiano appartiene a un popolo che si chiama Chiesa e questa Chiesa lo fa cristiano, nel giorno del Battesimo, e poi nel percorso della catechesi e così via" scrive don Insero ripercorrendo le catechesi del pontefice. La Chiesa per Francesco è dunque "una grande famiglia nella quale si viene accolti e si impara a vivere da credenti e da discepoli del Signore Gesù". Questo cammino si può vivere "soltanto grazie ad altre persone", e "insieme ad altre persone", perché nella Chiesa "non esiste il 'fai da te', non esistono 'battitori liberi'". Non si è dunque buoni cristiani se non si sceglie di camminare insieme "come un unico popolo, un unico corpo, e questo è la Chiesa".
Camminare insieme, come un unico popolo, ma anche seguire Cristo con la sua croce, e non prendere del cristianesimo solo quanto piace o quanto può fare comodo: "Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce, non siamo discepoli del Signore: siamo mondani, siamo vescovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore" mette in guardia il pontefice come mette in evidenza il libro.(ANSA).