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  • Non solo ormeggi, i porti sardi puntano sulla ricettività
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Non solo ormeggi, i porti sardi puntano sulla ricettività

Alla Fiera nautica a P. Rotondo il futuro degli scali turistici

Porto Rotondo ANSAcom

Una nuova visione del porto, che sempre più andrà visto come un albergo, uno strumento di ricettività turistica che deve fare un salto di qualità e andare oltre al semplice ormeggio di imbarcazioni. È questa la visione di nuova portualità che viene fuori dal dibattito organizzato nell'ambito della terza giornata della Fiera Nautica di Sardegna ospitata nella Marina di Porto Rotondo e organizzata a dal Cipnes in collaborazione con l'assessorato regionale al Turismo. A parlare delle potenzialità dei porti turistici e del settore della nautica visto come volano per l'economia sarda, sono stati il presidente di Assomarinas Roberto Perocchio, quello di Assonautica Luciano Serra e sempre per Assonautica Zannino Conoci, insieme al padrone di casa della Marina di Porto Rotondo, Matteo Molinas che è anche vice presidente Rete dei porti della Sardegna e della Corsica, e Antonio Usai, docente dell'Università degli studi di Sassari. Al centro dei progetti per il futuro dei porti turistici c'è l'idea, che sempre più si sta concretizzando, della creazione di alberghi nautici diffusi, delle vere e proprie house boat, case dentro le barche, che accoglieranno i turisti e li ospiteranno per immergerli in un modo nuovo di vivere la ricettività e la vacanza. Partendo dall'ospitalità a bordo si crea anche un vivaio di persone che si avvicineranno al mondo della nautica per poi diventarne appassionati. A fianco a questo progetto, e a suo supporto, c'è l'Università di Sassari. "L'Ateneo è attento alla dinamica turistica legata alla nautica, perché parlare di questa significa dare una nuova aspettativa alla Sardegna - ha spiegato Antonio Usai docente universitario - La nostra ambizione è di avviare un percorso virtuoso che alla fine di un triennio di studi faccia nascere delle start up innovative". Nuove idee legate al turismo nautico, tutte con un occhio di riguardo al mondo dell'eco sostenibilità e al green. Fondamentale poi è la creazione di un vero è proprio sistema di legami tra le varie realtà portuali sarde. "Basta pensare che la Sardegna disposte di 20 mila ormeggi e la gran parte sono geolocalizzati tra Santa Teresa e San Teodoro - ha spiegato Matteo Molinas della Molinas Group - sono dunque molto fiducioso per questo territorio del nord est, ma credo che dovremmo fare più rete e vendere bene l'intera Sardegna. Un'imbarcazione mediamente resta in porto tre giorni, poi si sposta, quindi dovremmo lavorare per far trattenere più a lungo questi flussi turisti, sfruttando le tante potenzialità donate dalla natura". Per Assonautica e il suo presidente Roberto Perrocchio, è necessario guardare al futuro della nautica e al ricambio generazionale che lo deve caratterizzare. "Già dal 2015 la nostra grande preoccupazione era il ricambio generazionale della nostra clientela. Abbiamo perso 20mila immatricolazioni di barche nel 2021, una discesa che ha comportato una cancellazione di oltre 3mila unità, ma c'è stato però un aumento del noleggio nautico che ha attirato una nuova clientela giovane". Partire dal noleggio di imbarcazioni e dall'offerta di vacanze negli alberghi nautici per arrivare ad avvicinare sempre più vacanzieri al mondo della nautica vissuta in maniera genuina: questo consentirà di creare una nuova prospettiva per questo settore.

In collaborazione con:
Cipnes

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