(ANSA) - TRIESTE, 02 FEB - Il presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin ha letto oggi in Aula un messaggio
che Liliana Segre, su invito della stessa Presidenza del
Consiglio regionale, ha inviato in occasione delle celebrazioni
del Giorno della memoria. Nel testo della senatrice si fa
riferimento alla storia di Trieste come "città di grandi
tradizioni, di rilievo nazionale ed europeo" ma anche territorio
della Risiera di San Sabba, "unico campo di sterminio nazista in
Italia", città "che ospitò il terribile discorso con cui
Mussolini il 18 settembre 1938" annunciò le leggi razziali.
"Avevo otto anni: ascoltai per radio la notizia della
promulgazione dei decreti che stabilivano la necessità assoluta
e urgente di dettare disposizioni per la difesa della razza
nella scuola fascista. Per me fu un trauma realizzare che ero
stata espulsa dalla scuola. Perché? Che cosa avevo fatto?". E
poi, l'8 settembre 1943, quando "la vostra regione venne
strappata all'Italia per essere integrata direttamente nel Reich
nazista. Il fascismo fra gli altri orrori permise anche questo:
che i nazisti potessero sequestrare un pezzo importante
dell'Italia per impiantarvi l'unico lager dotato di forno
crematorio".
Zanin ha poi presentato il videomessaggio del maestro
friulano Giorgio Celiberti girato da Nelson Rojas Alarcon, sul
"rapporto stretto tra molti artisti e la Shoah" e di come rimase
colpito dai disegni dei bimbi di Terezin, lager nell'attuale
Repubblica Ceca dove "35mila ebrei morirono di stenti e altre
migliaia vennero destinati ai campi di sterminio di Treblinka e
Auschwitz. A Terezin passarono 15mila bambini e ne rimasero solo
1.800. Molti di loro avevano fatto disegni, che una maestra
coraggiosa conservò in una valigia sfuggendo al controllo dei
nazisti e oggi sono esposti a Praga nel Museo della Memoria". "I
bambini scrissero la loro vita su quei muri, questo mi fa ancora
rabbrividire. Tornato a Roma, ho raccontato a mia moglie il
dramma che avevo dentro e mi sono messo a lavorare su alcune
tele molto grandi: sono nati appunti con cuoricini e farfalle,
le uniche cose che mi erano rimaste nell'anima di
quell'esperienza. Sembrano cose da niente ma così non è per me
che le ho viste vere, scavate, pensando che fossero nelle mani
di quei bambini". (ANSA).