"La bufala campana - prosegue Baldrighi - ormai è nota a tutti con il generico appellativo di mozzarella; una nuova dop proveniente dalla stessa zona creerebbe confusione a danno del prodotto qualitativamente più elevato, come la bufala". Proprio il tema della confusione tra i consumatori viene usato dagli stessi responsabili del Consorzio della Bufala Dop per motivare la strategia adottata negli ultimi giorni, quando il Consorzio ha dato mandati ai propri legali di ricorrere alla giustizia amministrativa, così come ha annunciato la Regione Campania, contro il provvedimento del Ministero delle Politiche Agricole pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 agosto scorso che riconosce il marchio dop al formaggio fresco delle murge. "Già immagino la confusione che si creerà sugli scaffali dei supermercati del Nord - dice il presidente del Consorzio Domenico Raimondo - dove le massaie troveranno due mozzarelle provenienti dalla stessa zona, la mozzarella di bufala dop che ha un prezzo maggiore perché ha costi di produzione più elevati, l'altra, quella di Gioia del Colle, che costa di meno e si mantiene di più. Non è così che si valorizza un'eccellenza come la mozzarella di bufala dop" conclude. (ANSA)
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