In Italia nei terreni coltivati a cannabis sativa, aumentati di 10 volte in 5 anni, sono centinaia le aziende agricole che hanno investito dalla Puglia al Friuli. Tante sono infatti le varianti della canapa nel piatto, dai biscotti e dai taralli al pane di canapa, dalla farina di canapa all'olio, ma c'è anche chi usa la usa per produrre ricotta, tofu e una gustosa bevanda vegana, oltre che la birra. Dalla canapa si ricavano oli usati per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l'abbigliamento, poiché tengono fresco d'estate e caldo d'inverno, sia per l'arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra. Se c'è chi ha utilizzato la canapa per produrre veri e propri eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia per assicurare capacità isolante sia dal caldo che dal freddo, non manca il pellet di canapa per il riscaldamento, continua Coldiretti, che assicura una combustione pulita. In realtà, rileva la Coldiretti, è un ritorno per una coltivazione che fino agli anni '40 contava in Italia quasi 100 mila ettari, classificandosi come secondo maggior produttore al mondo, dietro soltanto all'Unione Sovietica. Il declino è arrivato per la progressiva industrializzazione che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche, ma anche dalla campagna internazionale contro gli stupefacenti.
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