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Moses: 'Fair play anche contro sessismo e razzismo'

'E' importante in tanti campi, compreso quello dell'antidoping'

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"Ci sono tanti campi dove il fair play è molto importante, e dove avremmo bisogno di maggiore fair play: penso in modo particolare all'antidoping, ma penso anche alle questioni del sessismo e del razzismo". Lo ha detto Edwin Moses, leggenda dell'atletica leggera e ambasciatore del premio Fair Play Menarini, che partecipa alla 26/a edizione della kermesse che quest'anno vede 16 grandi campioni premiati per il loro esempio di rispetto dei valori dello sport.
Moses ha già partecipato all'iniziativa più volte in passato, e quest'anno è stato fra i protagonisti del talk 'I campioni si raccontano' che a Firenze ha dato il via alla tre giorni del premio. "E' bello essere tornati qui - ha detto -, dopo che per molto tempo nessuno ha potuto viaggiare" a causa della pandemia Covid-19.
L'atleta statunitense, due volte oro olimpico nei 400 metri ostacoli, "è stato il più grande sportivo dell'atletica leggera che io ricordi", ha commentato, presentandolo, il direttore delle Risorse Umane del Gruppo Menarini Ennio Troiano. "Pensate che tra il 1977 e il 1987 - ha proseguito - ha vinto 122 gare consecutive, e in carriera ha corso 187 gare vincendo 178 volte. E quando ha terminato la carriera, un atleta simile si è dedicato alla lotta al doping: ha fatto qualcosa di straordinario".

In collaborazione con:
Menarini

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