MILANO - Programmi di prevenzione dell'Hiv e delle epatiti in carcere, gruppi Facebook per incitare i sieropositivi ad un corretto stile di vita, app per gestire la terapia antivirale a casa, visite mediche telematiche per non perdere il contatto tra medico e paziente. Sono solo alcuni dei 66 progetti innovativi premiati con un finanziamento complessivo di oltre 1,5 milioni di euro da Gilead Italia, attraverso i tre bandi di concorso 'Fellowship Program', 'Community Award' e 'Digital Health Program' promossi per sostenere progetti di natura scientifica, sociale e tecnologica che possano migliorare la qualità di vita dei pazienti colpiti da malattie infettive e tumori del sangue.
La rosa dei vincitori è stata scelta dalle commissioni giudicatrici tra oltre 171 progetti candidati provenienti da tutta Italia. Tra i premiati della ricerca, una netta prevalenza di donne, pari al 60% dei 'cervelli'.
"In occasione dei 30 anni di Gilead, siamo ancora più orgogliosi di promuovere queste tre iniziative che in sette edizioni hanno portato risultati davvero importanti", afferma Valentino Confalone, General Manager di Gilead Sciences Italia. "Ad oggi abbiamo erogato oltre sette milioni di euro, destinati alla realizzazione di 327 progetti, con 260 tra ricercatori e associazioni coinvolti. Un sostegno importante anche per la ricerca indipendente, con progetti che hanno assunto una valenza internazionale producendo pubblicazioni scientifiche e brevetti".
“In un scenario in cui le risorse private e pubbliche sono sempre più scarse e dove permane un pregiudizio verso le patologie infettive, questi tre bandi costituiscono una boccata d'ossigeno per la ricerca e le comunità di pazienti”, sottolinea Massimo Andreoni, membro delle commissioni giudicatrici e professore ordinario di malattie infettive all'Università di Roma Tor Vergata.
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