L'ipoacusia è un serio problema sanitario a livello globale: 460 milioni di persone, oltre il 5% della popolazione mondiale, sono affette da ipoacusia invalidante e si prevede che il loro numero triplicherà salendo a 1,2 miliardi di persone entro il 2050. Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità 72 milioni di persone potrebbero beneficiare di un dispositivo acustico (compresi un impianto cocleare o un apparecchio acustico).
Nella diffusione della patologia, in Italia sono le fasce più giovani a destare maggior preoccupazione: un numero allarmante di giovani italiani si espone a livelli pericolosi di rumore, rischiando una perdita uditiva permanente. Il 95% dei giovani tra i 18 e i 24 anni sostiene di ignorare gli avvisi di volume dei dispositivi mobili pur di ascoltare l'audio a un'intensità superiore ai livelli di guardia.
Esistono principalmente due tipi di impianto: cocleare e a conduzione ossea. L'impianto cocleare, anche detto orecchio bionico, è indicato per sordità profonda (neurosensoriale). Un dispositivo dello spessore di pochi millimetri viene inserito sotto la cute dietro l'orecchio ed un sottile filamento con 22 elettrodi viene inserito nella coclea. Esternamente un piccolo processore retroauricolare veicola i suoni all'impianto interno mentre gli elettrodi, che svolgono la funzione delle cellule cigliate della coclea, inviano i suoni al nervo acustico ripristinando l'udito. L'impianto a conduzione ossea (Baha - bone anchored hearing aid) è indicato per le perdite uditive trasmissive (tutti quei casi in cui un impedimento nell'orecchio medio non fa arrivare i suoni alla coclea) e miste (colesteatoma, otoscloresi). Il baha fa arrivare il suono direttamente alla coclea non passando per l'orecchio medio. L'intervento è semplice e mini invasivo.
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Cochlear