Una applicazione per smartphone che permette di misurare i rumori della città, dai bar, ai ristoranti ma anche dei luoghi all'aperto, con l'obiettivo di creare una mappa dell'ecologia acustica della città in cui viviamo. L'applicazione, dotata di 'noise tracker', si chiama 'Ci sentiamo dopo' e a lanciarla è Amplifon, da anni impegnata nella sensibilizzazione sul tema dell'inquinamento acustico e dell'importanza del benessere uditivo. Amplifon, che ha presentato la app nel corso dell'evento, 'Elementi di ecologia sonora', alla Triennale di Milano, vuole sensibilizzare soprattutto i giovani all'educazione all'ascolto responsabile.
L'applicazione 'Ci Sentiamo Dopo' è stata sviluppata da Otohub, startup partenopea entrata a far parte del gruppo Amplifon. "L'idea del Noise tracker è nata proprio dalla volontà di fornire a tutti i cittadini, anche i più giovani, uno strumento per misurare i livelli di rumore dei luoghi della nostra quotidianità e identificare le 'oasi acustiche' dove poter vivere un'esperienza uditiva piacevole e sicura", ha spiegato Chiara Fracassi, Global Brand & Customer Experience Director Amplifon. Per poter effettuare la misurazione del rumore è necessario geolocalizzarsi e attendere 15 secondi per la rilevazione del livello di decibel nell'ambiente circostante. La app è anche una sorta di gioco con cui ci si può sfidare tra amici: ogni rilevazione fa guadagnare punti esperienza e definisce il livello di expertise di ogni user come pioniere dell'ascolto responsabile.
Con 'Ci sentiamo dopo' "le persone potranno sapere se un luogo è rumoroso - ha spiegato Antonio Curci, general manager della startup Otohub - e anche in quali orari lo è di più, così potrà decidere quando andarci". Ogni rilevazione all'interno della mappa dell'ecologia acustica, sempre consultabile anche senza aver avviato una rilevazione. 'Ci sentiamo dopo' non è solo una app ma prima di tutto un progetto di Amplifon per un ascolto responsabile, partito lo scorso anno al Firenze Rocks, "dove abbiamo fatto test dell'udito a centinaia di persone prima e dopo l'ascolto dei concerti - ha concluso Chiara Fracassi - e che è continuato nelle scuole per raccontare proprio cosa significa ascolto responsabile, che va a beneficio dell'udito ma anche del godimento del suono, che è una forma di arte".
In collaborazione con:
Amplifon