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Aeegsi, come sono cambiati in 7 anni energia, gas, acqua

Situazione e scenari futuri nella relazione di Bortoni

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ROMA - Innovazione tecnologica, sostenibilità energetica e climatica, impulsi euro-unitari, trasformazione della domanda di energia e crisi economica. Sono questi i cinque principali cambiamenti che il comparto dell'energia ha affrontato da quando, nel febbraio del 2011, i componenti dell'Autorità per l'Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico - guidata da Guido Bortoni - hanno cominciato il loro lavoro. Dopo quasi sette anni, con la sua ultima relazione annuale - illustrata davanti al Presidente della Repubblica e, fra gli altri, anche ai presidenti delle omologhe autorità di regolazione francesi e tedesche - il presidente dell'Aeegsi ha colto l'occasione per fare non tanto un bilancio dei risultati raggiunti, quanto un punto della situazione, per guardare "dove vanno e come vanno" i settori dell'energia, del gas, del telecalore e dell'acqua. Con un obiettivo primario ben fissato: "prima il consumatore".

In questi anni, ha spiegato, l'Autorità ha operato "affinché le fonti rinnovabili cessassero di essere trattate come 'forestiere' al sistema, non senza proteste dei relativi operatori che vedono aumentare i propri doveri". Nel settore del gas naturale poi si è lavorato per allargare la partecipazione dei diversi attori: "le regole del mercato hanno progressivamente sostituito meccanismi regolatori divenuti obsoleti per garantire l'allocazione efficiente delle risorse e una graduale apertura del mercato". Mentre nei mercati al dettaglio (sia del gas che dell'elettricità),l'Autorità si è attivata perché "anche i clienti di più piccole dimensioni cessassero di essere silenti, recuperando via via forza contrattuale". Bortoni ha riscontrato poi di aver ravvisato "visibili distorsioni" in alcune politiche pubbliche, "talvolta eccessive". Il presidente ha fatto cenno, in particolare, al settore elettrico dove "si è generato un gap rilevante tra i prezzi pagati dai consumatori finali nei mercati al dettaglio e i corsi delle relative commodity sui mercati all'ingrosso". Un segno che l'Aeegsi trova preoccupante, soprattutto perché questo fenomeno non solo italiano - "confina l'effetto della regolazione pro-concorrenziale (per l'Italia) soltanto a una parte intorno al 50% del prezzo finale pagato da cittadini e imprese", fa notare Bortoni.

Non è un caso poi che tra i segnali critici trasmessi in questi anni dai consumatori, ci sia stata la crescita dei reclami e per questo motivo l'Autorità abbia "rafforzato gli standard di qualità e gli indennizzi". Su questo tema, la regolazione ha puntato a un nuovo sistema di composizione delle controversie svolto dal servizio conciliazione dell'Aeegsi (telematico e gratuito), dalle conciliazioni paritetiche svolte dalle imprese e dalle associazioni di consumatori o ancora dai diversi organismi di mediazione accreditati presso il Registro ufficiale. "Nel primo anno di vita del sistema, sono stati raggiunti 40.000 casi di conciliazione di cui ben l'80% è pervenuto a conclusione positiva. Questo contribuisce a ridare fiducia al consumatore", si legge nella relazione dell'Authority.
Passando al tema dell'acqua e del diritto alla sua qualità, il presidente dell'Aeegsi ha ricordato che è stato con l'inizio del settennato del consiglio da lui presieduto che il legislatore ha ampliato i settori di competenza dell'Autorità, inserendo tra gli altri anche il settore idrico. E, per la prima volta, sono state affrontate in modo organico le diverse aree di intervento: la regolazione tariffaria, la regolazione degli assetti del servizio e la regolazione della qualità del servizio".
La relazione dell'Aeegsi ha fatto poi il punto sugli scenari futuri per energia, telecalore e l'acqua. Per l'energia, con la co-regolazione dei ventotto Paesi dell'Unione europea: "Proprio come un'orchestra si è venuta a creare - non senza difficoltà - una certa armonia di ventotto strumenti regolatori nazionali che suonano uno spartito scritto assieme", ha spiegato Bortoni ricordando però che l'obbligo di suonare la stessa melodia con strumenti diversi e diversamente intonati "può risultare disarmonico". Meglio quindi "valorizzare le differenze e dar luogo a un delicato processo con cui si rendono compatibili modelli dissimili, massimizzando il benessere sociale conseguibile". Il mercato al dettaglio dell'elettricità, con decine di milioni di clienti anche di piccola dimensione, va visto poi secondo l'Aeegsi da tre angolature: lato offerta (venditori), lato domanda (clienti finali) e il sistema (gestori di rete). "Prima il cliente", si legge però nella relazione. E grazie ai recenti sviluppi tecnologici (come ad esempio i nuovi contatori intelligenti nel settore del gas e soprattutto dell'elettricità) i consumatori saranno sempre più capaci e consapevoli. Tra i venditori c'è la necessità "di qualificare maggiormente la concorrenza nel mercato al dettaglio".

Per quanto riguarda il telecalore, l'Aeegsi fa notare che bisognerà promuoverne lo sviluppo "attraverso lo sfruttamento delle fonti rinnovabili e del calore di scarto, disponibili localmente". Mentre per l'acqua, la relazione annuale di Bortoni ha sottolineato come gli investimenti sul territorio vedano cifre annuali in progressione geometrica: "erano circa 900 milioni di euro nel primo anno, passati a 1,6 miliardi nel 2015 con una stima di raggiungimento di 3,2 miliardi per ogni anno del quadriennio 2016-2019". Bortoni ha poi ricordato che sono oggi mature le premesse per fare un ulteriore passo - già tentato alcune volte - "includendo fra i settori di competenza dell'Autorità anche l'altro grande servizio ambientale, quello dei rifiuti urbani". In conclusione di questi sette anni di consiliatura, il presidente dell'Aeegsi, ha poi posto l'accento sul fatto di affrontare "da oggi, l'iter per la successione del collegio dell'Autorità, con personalità nuove, evitando soluzione di continuità".

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