(ANSA) - NAPOLI, 29 GIU - Forte tensione delle Associazioni
rappresentative della Macroarea Assistenza Riabilitativa (ex
art. 26), Sociosanitaria e Fisiokinesiterapica in Campania che
denunciano una "condizione di estrema difficoltà in cui versano
le strutture che hanno aderito al Decreto Dirigenziale n. 83
dell'aprile del 2020 denomina denominato 'La Campania riparte'".
Lo si legge in una nota dei centri che spiegano come i servizi
riabilitativi, sociosanitari e di fisioterapia accreditati della
Campania sono stati i primi in Italia a ripristinare i percorsi
assistenziali, di sostegno e di cura a favore delle persone
anziane e con disabilità e anche quando hanno dovuto adeguarsi
all'ordinanza di chiusura del Presidente De Luca, hanno
regolarmente corrisposto gli stipendi ai dipendenti e
consulenti, evitando di ricorrere alla cassa integrazione.
Le strutture, si legge, a distanza di più di un anno, si sono
viste revocare il contributo regionale, ricevuto per aver
riaperto in sicurezza, già a partire dal mese di aprile 2020 e
per aver corrisposto in maniera continuativa gli stipendi a
tutti gli operatori. In sostituzione, la Regione Campania ha
deciso un'altra tipologia di contributo che, ad oggi, non è
stato erogato. Addirittura ai presidi di fisiochinesiterapia,
aderenti al Decreto Regionale, la Regione non ha riconosciuto
alcun contributo e non ha previsto nessuna misura compensativa,
richiedendo la restituzione dell'intere somme legittimamente
percepite a titolo di indennizzo.
Le Associazioni denunciano "la grave inadempienza delle Asl
della Regione Campania nel rispettare tutte le procedure
previste dalla successiva regolamentazione intervenuta che di
fatto blocca l'operatività finanziaria dei Centri di
Riabilitazione ex art. 26, dei Centri Diurni sociosanitari e dei
Presidi di FKT, con grave danno non solo in termini finanziari
ma anche in termini fiscali, con ricadute sui bilanci aziendali.
"Inutilmente - affermano - e più volte le Associazioni hanno
richiesto in Regione un incontro con gli stessi funzionari che
avevano sottoscritto l'accordo riparatorio e la successiva
delibera attuativa (DGRC 531/21), ma il silenzio è stato
assordante". Le Associazioni di Categoria della riabilitazione
sociosanitaria e della fisiochinesiterapia "pretendono la giusta
considerazione e la massima attenzione per un comparto affidato
completamente agli erogatori accreditati che garantiscono con
gli 11.000 addetti ai lavori altamente formati e specializzati
le cure riabilitative, sociosanitarie e fisioterapiche,
necessarie ai cittadini della Regione Campania. Richiediamo un
netto, celere e soprattutto condiviso intervento della Regione
Campania per correggere una condizione di "malaburocrazia" che
ha determinato l'ingessamento delle Asl a causa dell'alternarsi
delle mutevoli disposizioni regionali". (ANSA).