(ANSA) - NAPOLI, 12 SET - Le terapie non hanno effetti uguali
su tutti i pazienti; individuare coloro che rispondono meglio
alla chemioterapia adiuvante e, quindi, hanno maggiori
possibilità di sopravvivenza, è l'ultima frontiera di uno studio
internazionale di cui l'Istituto per i tumori Pascale di Napoli
è principale protagonista. Pubblicato sulla rivista Journal of
Clinical Oncology, lo studio multicentrico, partito da Napoli
nove anni fa, ha un impatto importante sui pazienti affetti da
carcinoma del colon in stadio avanzatissimo. Dimostra, infatti,
spiegano all'Istituto, "che la risposta immunitaria documentata
sul tessuto è in grado di definire una coorte di pazienti che
hanno una prognosi migliore e un'ottima risposta alla
chemioterapia adiuvante". Gerardo Botti è coautore dello studio
insieme con l'oncologo Paolo Ascierto, l'anatomopatologa Fabiana
Tatangelo, il chirurgo Paolo Delrio.
Lo studio è partito da Napoli nel febbraio 2011 e il Pascale
è il centro in Italia che ha arruolato il maggior numero di
pazienti, circa 200, su un totale di 2.681. Sono stati incluse
persone colpite da tumore del colon in stadio da I a III. Un
punteggio, cioè uno score, alto è stato associato a una migliore
sopravvivenza. In particolare i pazienti con un immunoscore alto
presentavano minori possibilità di recidiva a 5 anni dalla
diagnosi (che riguardava solo l'8% delle persone con alto
immunoscore rispetto al 19% di quelli con un livello medio e al
32% di quelli con livello basso).Nei pazienti con alto
immunoscore si è registrato un miglioramento della sopravvivenza
globale del 56% rispetto ai pazienti con livelli bassi.
. (ANSA).