(ANSA) - NAPOLI, 16 MAR - E' stato il passo, la particolare
camminata, a insospettire gli agenti della polizia penitenziaria
del carcere napoletano di Secondigliano che hanno scoperto e
denunciato una donna, sorella di un detenuto del circuito
dell'Alta Sicurezza, trovata con due smartphone nascosti nelle
suole delle scarpe. La donna stava per recarsi ai colloqui
quando è stata sottoposta a perquisizione. A incastrarla è stato
il metal detector ha segnalato la presenza dei due cellulari.
"Grande soddisfazione per la professionalità degli agenti",
viene espressa dal segretario regionale dell'Uspp Ciro Auricchio
e dal presidente Giuseppe Moretti per i quali l'inasprimento
delle pene per questa fattispecie di reato "non sta bloccando il
dilagarsi del fenomeno".
"Ormai si utilizzano stratagemmi più raffinati - ricordano i due
sindacalisti - bisogna dotare di idonei strumenti la polizia
penitenziaria, come i jammer, gli inibitori di segnale, per
garantire maggiore sicurezza per gli istituti di pena i quali
soffrono a causa delle ataviche carenze di organico. Basti
ricordare che in Campania mancano circa 700 agenti", conclude
l'Uspp. (ANSA).